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LE CRISI MAROCCHINE
Le premesse alle due crisi marocchine risiedono nell'attuazione della "Welt Politik" tedesca.
Due sono gli avvenimenti che maggiormente hanno portato a tale condizione: l'occupazione di una parte della Nuova Guinea, e l'acquisto di alcune isole nell'Oceano Pacifico.
Si delineò così una politica estera che mirava al controllo dei mercati dell'Africa e del Medio Oriente.
Nel marzo del 1903 Guglielmo II sbarca di persona a Tangeri, e pronuncia un discorso anti-francese, nel quale la Germania si presenta come "protettrice" del Marocco.
La crisi viene risolta con una Conferenza di Pace ad Algeciras.
Francia e Sna hanno degli "interessi prioritari" in Marocco.
Nel 1911 vi è la seconda crisi marocchina: i francesi occupano la città di Fez: il Kaiser invia un incrociatore nel porto di Agadir. ½ è una risoluzione diplomatica: Berlino accetta l'interesse francese in Marocco; la Francia cede parte del Congo francese alla Germania.
Negli stessi anni si assiste anche alla guerra italo-turca: un corpo di spedizione italiano sbarcò in Tripolitania, nel settembre del 1911.
Vi è la rivolta delle popolazioni slave e cristiane, che porteranno a conflitti tuttora presenti, sorti da tre anime differenti: quella slavo-ortodossa, quella cattolica, e quella islamica.
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