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L'Europa settecentesca
Dopo la guerra di successione snola l'Europa gode di un ventennio di pace durante il quale i governi ne approfittano per cercare di rinsanire l'economia dei propri paesi.
Particolarmente attiva in questo periodo è la Francia ormai ridotta in miseria dopo le varie guerre in cui fu coinvolta. Durante il regno di Luigi XV, affidato alla reggenza di Filippo D'Orlèans, si ha la crisi dell'assolutismo. Per un rilancio dell'economia francese Filippo si servì del banchiere John Law che ideò un grandioso piano rivolto ad incrementare le attività produttive e gli scambi mediante facilitazioni di credito, aumento della liquidità. A tale scopo Law fece aprire a Parigi una Banca Generale, che emise cartamoneta, e fondò la Comnia delle Indie che vendeva ai cittadini azioni per mobilitare i risparmi. L'enorme successo iniziale venne stroncato dall'improvvisa ondata di realizzi degli azionisti che fecero crollare l'intero sistema. Sorte analoga subì in Inghilterra la Comnia dei Mari del Sud che era destinata a promuovere i traffici con il Sudamerica, ma che fallì.
La pace europea viene interrotta dalla Guerra di Successione Polacca iniziata dopo la morte di Federico Augusto II: questa coinvolse regioni e problemi del tutto estranei al paese, mentre per quanto la riguardava si risolse quasi subito. La Russia infatti riuscì ad invadere la Polonia e impose l'elezione di Federico Augusto III. L'epicentro si spostò allora in Italia dove erano contesi diversi possedimenti. La pace venne ben presto con la pace di Vienna che riconobbe Federico Augusto III re di Polonia, la Francia ottenne l'annessione della Lorena, mentre a Francesco Stefano spettò la Toscana. (L'Austria sconfitta)
L'Inghilterra fu mantenuta fuori dal conflitto grazie a Robert Walpole, il quale si disinteressò quasi completamente della politica estera per dedicarsi a quella interna creando norme parlamentari tendenti a limitare il potere del re.
Dopo la dura sconfitta nella Guerra di Successione Polacca, l'Austria andò incontro ad una nuova crisi quando Federico II di Prussia, aiutato dalla Francia, approfitta della morte dell'imperatore per attaccare la lia Maria Teresa, dando così inizio alla Guerra di Successione Austriaca. Federico II riuscì ad occupare la ricca regione della Sa nonostante Maria Teresa ricevette l'appoggio, anche se solo finanziario, dell'Inghilterra che era interessata alla conservazione dell'equilibrio europeo. A questo punto il re di Prussia non aveva più motivo per continuare la guerra, così, dopo alterne vicende, si giunse alla pace di Aquisgrana che sancì la legittimità della successione di Maria Teresa al trono imperiale.
Pochi anni dopo il desiderio di rivincita dell'Austria i contrasti coloniali anglo-francesi innescarono un nuovo conflitto che prese il nome di Guerra dei 7 anni. Anche questa volta sono coinvolte l'Austria, la Francia, la Prussia, l'Inghilterra e la Russia. Da una parte c'era la Prussia e l'Inghilterra e dall'altra la Francia, l'Austria, la Polonia e la Russia. Nonostante le gravi minacce nemiche la Prussia riesce ad evitare il peggio e scongerli. Si arriva perciò alla stipulazione del trattato di Parigi e Hubertsburg con i quali la Prussia consolida il proprio prestigio in campo germanico ed internazionale, mentre l'Inghilterra si consolida come massima potenza marittima e coloniale del mondo. La Guerra dei 7 anni non riguardò affatto l'Italia in quanto la penisola non era oggetto delle ambizioni dei paesi coinvolti nella guerra e poté quindi godere di un lungo periodo di pace.
La Francia, nonostante le numerose perdite subite nelle varie guerre in cui fu coinvolta, rimase molto forte come nazione. I commerci erano raddoppiati, le attività minerarie erano in continua espansione, le città si ampliavano e l'edilizia assumeva un'importanza crescente. Lo sviluppo culturale era il più vivace e dinamico d'Europa, infatti è proprio in Francia che nel '700 nascerà l'Illuminismo. Grossa responsabilità della crisi dello Stato francese fu Luigi XV, il quale non si occupò molto del suo paese avviando così grandi disordini che porteranno alla rivoluzione. La Chiesa in Francia non era molto solida in quanto il clero era troppo spesso corrotto e attento ai privilegi.
La Polonia rimase solo come entità culturale e politica (il suo regime), ma perse il prestigio internazionale. Viene spartita tra Austria, Russia e Prussia.
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