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L'IMPERO DEI MACEDONI
La monarchia macèdone
Con
Atene vi erano saldi contatti commerciali, soprattutto dopo le guerre persiane:
Filippo II e la formazione della potenza macedone
Filippo
II era il lio minore di Arminta III e della regina Euricide e quindi non
aveva il diritto al trono macédone, ma suo fratello fu ucciso in battaglia, e
Filippo ebbe prontezza d'animo ad approfittare della situazione eliminando
tutti i pretendenti e diventando re nel
Filippo rafforzò i confini dello stato contro Iliri ed Epirati e per stabilire buoni rapporti con questi ne sposò la principessa, Olimpiade, che aveva un carattere forte che influì molto sull'educazione di Alessandro. Filippo riorganizzò l'esercito ed ampliò il regno nella regione dell'Esponto. Si impossessò delle miniere d'oro della Tracia ed estese il suo controllo sulle città della Grecia.
La sconfitta delle città greche: la vittoria di Filippo II a Cheronea
Filippo
incomincio ad intromettersi nelle questioni greche. Alcune ne accettarono
l'interessamento e altre si resero conto della gravità del pericolo. Ad
Atene Demostene scrisse le Filippiche per incitare tutte le città ad
allearsi in una grande lega, che alla fine si costituì ma in mezzo a
diffidenze. Filippo creò la falange macedone, in cui i soldati erano
disposti su sedici file che formavano una schiera più compatta e
massiccia. Nonostante l'eroismo di greci e tebani i macedoni guidati da Filippo
vinsero nel
L'improvvisa fine di Filippo II
Filippo
agì con tranquillità nei confronti della Grecia, limitandosi a
garantire il proprio controllo installando guarnigioni macedoni. Riunì
tutti i vinti in una confederazione la "lega di Corinto". Tutti gli stati
membri eleggevano i loro rappresentanti nel "sinedrio", che aveva il compito di
mantenere la pace. Per se Filippo volle il titolo di hegemon, di comandante
delle forze alleate, nella spedizione che stava progettando contro
Il progetto di Alessandro Magno
Con
l'ascesa al trono di Alessandro nel
Alessandro
unificò sotto il suo dominio
La distruzione di Tebe
La
successione al trono di Alessandro non fu facile, perché esso aveva solo 20
anni e non tutti i macedoni erano favorevoli alla sua ascesa al trono. Tuttavia
sbaragliò gli avversari e dimostrò grandi doti di generale per
questo fu incoronato re nel
La spedizione contro
Alessandro
nel
Un impero ellenistico - orientale
Dopo la morte dell'ultimo re persiano, gli immensi tesori dell'oriente furono di Alessandro che volle spingersi fino alla favolosa valle dell'Indo. Furono le sue truppe stremate a portare un freno all'indomabile ambizione di Alessandro.
Rientrato
nel
Il re - dio
Gia mentre si trovava in Egitto Alessandro si era recato a fare visita al santuario del dio Ammone, dove i sacerdoti gli dissero che il dio lo salutava come un lio. Quando poi giunse a Susa emanò un decreto con il quale chiedeva l'obbligo di inchinarsi di fronte a lui. Il suo amico Callistene non lo fece e Alessandro lo fece uccidere.
Era la prima volta che un monarca greco esigeva per se questi onori di tipo orientale.
Morte di Alessandro e divisione dell'impero
Nel
Il fragile impero ellenistico - orientale non poté consolidarsi. I generali di Alessandro se lo spartirono e finalmente venne diviso in tre regni: il regni di Macedonia, il regno di Siria e il regno d'Egitto. In tutti questi si sviluppò una cultura ellenistica. Incontreremo questi regni nella storia delle conquiste di Roma che realizzò in maniera duratura un impero veramente universale.
La civiltà ellenistica
La vecchia civiltà delle polis lasciava il posto ad un mondo nuovo in cui le grandi decisioni erano nelle mani dei re. La città perse la libertà di governarsi e di decidere della propria vita politica. Tuttavia alcune mantennero il loro primato culturale, le opere d'arte costituivano un prezioso modello da imitare. La cultura greca dominava nelle corti ellenistiche, che diventarono centri di produzione e diffusione del sapere e del gusto ellenico. Le classi dirigenti conservavano gelosamente le sue origini.
Da un punto di vista economico, i confini del mondo si ampliarono e vennero raggiunte nuove vie di scambio. Si assistette ad una nuova colonizzazione.
Nuove forme di stato: le monarchie ellenistiche e gli stati federali
L'elemento che più caratterizzò l'età ellenistica fu la monarchia territoriale. La struttura politica era basata su stati monarchici nati dalla conquista, amministrati da un ceto dirigente e fondati sul potere dell'esercito. I re ellenistici consideravano la terra e le popolazioni indigene che vi abitavano come possesso personale e giunsero presto ad essere venerati come divinità. In questo quadro le antiche città greche che riuscirono a sopravvivere avevano un'autonomia ed una libertà fortemente limitate.
Sul suolo greco acquistarono una certa importanza i cosiddetti stati federali, confederazioni di città che appartenevano alla stessa stirpe.
Le trasformazioni della vita economica
L'insediamento dei coloni greci in Mesopotamia e fino ai confini dell'Indo attivò nuovi contatti commerciali con regioni rimaste fino ad allora al di fuori dei traffici del Mediterraneo. I mercanti portarono ai sovrani le materie prime di cui avevano bisogno per mantenere i loro eserciti e soddisfare il lusso del loro seguito.
Le grandi vie del commercio si spostarono sempre più verso l'Oriente. Il Pireo perse il suolo ruolo centrale nel mediterraneo. Il nuovo centro commerciale divenne l'isola di Rodi, crocevia delle rotte, dotata di una potente flotta e capace di rimanere neutrale nei confronti di tutti i nuovi sovrani.
La società ellenistica
Nei nuovi regni ellenistici coesistevano due elementi fra loro ben distinti nei ruoli e nei diritti: l'elemento greco-macedone e quello indigeno. Al primo furono sempre riservati i ruoli politici di primo piano e i più importanti incarichi militari o amministrativi. Anche nelle città fondate dai sovrani l'elemento greco rimase sempre chiuso in se stesso, unito dalla sua cultura e dalle tradizioni che aveva portato con se dalla madrepatria. Da questa cultura erano escluse le grandi masse di contadini indigeni.
In Grecia le continue guerre portarono ad un progressivo impoverimento e abbandono delle camne. La ricchezza si concentrava sempre di più nelle mani di pochi proprietari terrieri o commercianti. Furono questi notabili a controllare in maniera sempre crescente la vita della città.
La vita intellettuale
In Atene continuarono a svilupparsi e a prosperare nuove scuole filosofiche, di filosofi, come Epicureo o Zenone, che vennero chiamati Stoici. Queste correnti filosofiche accomunate dal fatto che hanno come centro della loro riflessione l'uomo e i modi in cui può realizzare la propria felicità. In molti casi il rapporto dell'individuo con la comunità passa in secondo piano o viene ignorato.
Aristotele fondò Perìpato e insieme con i suoi allievi procedette ad una sistemazione dei vari ambiti scientifici e generi letterari oltre che ad una raccolta e analisi dei vari tipi di costituzione.
In età ellenistica i centri in cui fiorì una vivace produzione culturale si moltiplicarono. Di questo fenomeno furono responsabili i sovrani che volevano dar lustro alle loro corti. Le condizioni di vita costituirono per moltissimi un'attrattiva irresistibile.
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