L'Italia repubblicana dal'46 all''53
L'Italia del dopoguerra risultava rovinata sia
materialmente che moralmente: infatti la produzione agricola era dimezzata e
quella industriale rea diminuita.Tutto questo portava all'inflazione
aggravata anche dalla grossa emissione di carta moneta.Inoltre la
disoccupazione e la fame portavano a lotte politiche. L'Italia non risultava
neanche unita:al nord, dopo gli eventi della guerra civile e la lotta
per la liberazione nazionale c'era una sostanziale volontà di cambiare,
mentre al sud persistono le idee monarchiche e le tendenze conservatrici
della piccola e media borghesia, in Sicilia i latifondisti miravano
all'indipendenza dell'isola e il tutto era una complesso gioco di interessi
politico-economici che generavano banditismo e mafia. Sull'Italia gravavano
anche restrizioni internazionali poiché, essendo uscita sconfitta dalla guerra,
gli Alleati avevano ampio controllo sulla penisola. Dal lato politico vi
erano varie forze in campo:il Partito comunista che aveva dato grande
contributo alla Resistenza e al cui vertice sedeva Palmiro Togliatti
che voleva il proletariato al potere e aveva idee rivoluzionarie; il Partito
socialista capeggiato da Nenni che aveva una
forte volontà di rinnovamento civile e che era travagliato dal conflitto
interno tra "fusionisti"(favorevoli ad una alleanza
con il P.C.) e autonomisti(contrari alla fusione); infine vi era la Democrazia
cristiana, erede del partito popolare di Don Sturzo,
con a capo Alcide De Gasperi e che risultava come una
formazione democratica e interclassista che era favorevole a lotte riformistiche
e contraria a quelle di classe, in più godeva dell'appoggio della
Chiesa. Queste erano le forze politiche maggiori a cui si affiancavano partiti
minori: tra cui il Partito d'azione, erede del movimento Giustizia e
libertà, costituito da componenti socialiste, radicali e democratiche
liberali; poi c'era il Partito repubblicano che centrava il suo
dibattito sulla questione istituzionale e sviluppava prevalentemente tendenze
antimonarchiche; il Partito liberale, orientato completamente verso un
appoggio alla monarchia e che voleva il ritorno allo Stato liberale prefascista e per ultimo il Partito monarchico che
pur essendo forte nel Meridione venne assorbito nel'72 dal Movimento sociale
italiano fondato dagli ex-fascisti nel'46.Il primo governo dell'Italia
libera fu presieduto nel'45 da Ferruccio Parri e fu un governo di coalizione
che cadde per il contrasto causato dalla parte moderata dei C.L.N., gli stessi
che lo formavano. Dal dicembre del '45 al maggio del '47 ci furono vari governi
con a capo Alcide De Gasperi, formati anch'essi dai
C.L.N. che attivarono un processo di normalizzazione, ovvero la sostituzione
degli organi amministrativi. Nel maggio del '47 comunisti e socialisti furono
estromessi dal governo e De Gasperi
formò un governo monocolore con al fianco il liberale Einaudi al Ministero del Bilancio e il repubblicano Sforza
al Ministero degli Esteri. Due erano sostanzialmente le ragioni che portarono
all'estromissione dell'ala di Sinistra dal Governo: la prima vedeva la
scissione del partito socialista nelle due tendenze fusionista
con a capo Nenni e autonomista con a capo Saragat che rifiutava il modello russo. Questo diede
maggior spazio alla D.C. che poteva fare così a meno della
collaborazione con i socialisti e i comunisti. La seconda motivazione veniva
dall'estero: infatti gli Stati Uniti minacciarono di non prestare più
aiuti all'Italia se al suo governo avesse partecipato l'ala comunista.Il nuovo
governo De Gasperi sviluppava una linea sul piano
internazionale tesa ad una scelta di campo occidentale, mentre per quanto
riguarda il piano economico si seguì il liberalismo classico che prevedeva
una deflazione, una stabilità monetaria e il pareggio del bilancio. Ci
furono però risvolti negativi poiché il restringimento del credito aveva
messo in crisi la medio piccola borghesia e questo aveva creato maggiore
disoccupazione. Il 2 giugno 1946 fu una data cruciale per la storia
d'Italia: infatti in questo giorno si decideva se continuare con una forma di
Governo repubblicana o monarchica. Con uno scarto di circa due milioni dai
monarchici vinsero i repubblicani. Importante fu il fatto che per la prima
volta votarono anche le donne. Umberto di Savoia venne esiliato e salì
al potere come presidente della Repubblica Enrico De Nicola. Si tennero anche
contemporaneamente le elezioni per l'Assemblea Costituente che, con
prevalenza dei partiti di massa come DC, PC e PSI, aveva il compito di
elaborare la Costituzione. Il 22 dicembre '47 entrò in vigore la
Costituzione che decretava il cambiamento dell'Italia in una Repubblica democratica
fondata sul lavoro, il principio di uguaglianza e ciò comportava il
passaggio da Stato liberale a Stato sociale. Il potere legislativo
veniva affidato alla Camera dei deputati e al senato, quello esecutivo
al Presidente capo dello Stato e quello giudiziario alla Magistratura
indipendente. Il controllo della costituzionalità delle leggi
spettava ad una Corte Costituzionale. Il 18 aprile '48 ci furono le prime
elezioni per il parlamento della Repubblica dove PSI e PCI presentarono una
lista univoca costituendo il fronte popolare. I fattori che contribuirono alla vittoria
della DC furono la paura del comunismo degli elettori moderati che diedero
il proprio voto alla componente democratico cristiana, l'invio di aiuti da
parte degli Stati Uniti che minacciarono di abolire il piano Marshall in caso di vittoria comunista e la proanda
della Chiesa. Ci fu quindi la formazione di un governo centrista con a capo De Gasperi che offrì un posto alle componenti liberali,
socialdemocratiche e repubblicane. Conseguentemente si sviluppò un clima
di tensione anticomunista che sfociò nell'attentato a Togliatti da parte di un estremista di destra. Ci furono
anche scontri fra operai e polizia quasi in un clima da guerra civile. In
seguito ci fu una rottura della componente sindacale poiché i cattolici
non volevano lo sciopero generale che si divise in CGIL(formata per lo più da comunisti), la CISL(da
democristiani) e la UIL(da repubblicani e socialdemocratici). Gli anni dal '48
al '62 furono denominati gli anni del centrismo nei quali acquistarono
più peso politico i ceti imprenditoriali e questo fatto creò le
premesse per il futuro miracolo economico. In politica internazionale
data importante fu il 1949 anno in cui l'Italia entrò a far parte del
patto atlantico e della NATO costituendo così un'alleanza militare con
l'Occidente. Nel 1951 entrò a far parte della CECA(Comunità
europea del carbone e dell'acciaio), nel 1957 del MEC(Mercato comune europeo) e
dell'EURATOM(Comunità europea dell'energia atomica). Nel '54 venne
firmato a Londra un accordo con la Jugoslavia che vide la cessione di
Trieste all'Italia. In campo economico fu importante la riforma
agraria del '50 che prevedeva il frazionamento dei terreni incolti con il fine
di sostituire il latifondo con la piccola proprietà terriera. Nello
stesso anno ci fu la formazione della cassa del Mezzogiorno che non era altro
che una serie di finanziamenti per la costruzione di infrastrutture al sud e
l'anno dopo la riforma Vanoni impose l'obbligo di
dichiarare il proprio reddito.Nel '53 venne formata l'ENI(Ente nazionale
idrocarburi)con a capo Mattei che prevedeva lo
sviluppo e la ricerca di giacimenti di petrolio e metano in Val Padana. Nel '56
ci fu la creazione di un nuovo ministero: il Ministero delle partecipazioni
statali con il compito di coordinare le attività economiche dello Stato.
In questi anni la penisola italiana fu anche teatro di ondate di scioperi
causati dalla politica di Einaudi che sosteneva
principalmente la grande industria. C'è anche da ricordare il fatto che
gli anni dal '58 al '63 furono gli anni del miracolo economico che vide
un consumo di massa dovuto anche all'aumento delle retribuzioni. La legge
truffa del '53, ovvero una legge elettorale maggioritaria, portò
alla caduta di De Gasperi e nelle nuove elezioni la
componente centrista venne sconfitta a vantaggio dei gruppi di sinistra e di
destra. La seconda legislatura vide l'inizio del miracolo economico e la
DC lasciare il posto alla sinistra democratica che pose l'attenzione su
problemi sociali e diede ascolto alle esigenze del popolo. All'interno del PCI Togliatti sostenne la tesi di una maggiore autonomia da
Mosca e nel PSI i fatti dell'URSS e l'attenuarsi della guerra fredda portarono
al distacco dal PCI. La terza legislatura vide succedersi al governo Tambroni(grazie alla maggioranza fornita dall'MSI) e Fanfani(grazie
all'appoggio fornito dai socialisti)e che vide quindi la formazione del primo
governo di centrosinistra. Il boom economico degli anni '50 vide
l'Italia fra i paesi più industrializzati nei settori siderurgico,
chimico, meccanico e automobilistico. I fattori di questo sviluppo furono
l'abbassamento dei salari, le nuove fonti di energia, la stabilizzazione
monetaria, l'accumulazione capitalistica, l'incremento degli investimenti con
lo sviluppo delle esportazioni. Questo comportò la riduzione della
disoccupazione, l'aumento del reddito e l'ampliamento del mercato interno. I
risvolti furono un maggiore divario fra nord e sud che portò ad una
grande migrazione interna dalle camne alle città e un forte
incremento della popolazione in quest'ultime.