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Essa nasce tra il XV e XVI secolo in Germania, e cambiò il panorama
religioso dell'Europa e diede inizio ad un periodo di lotte che coinvolsero
l'insieme dei rapporti sociali e politici.
Il significato della Riforma e il suo rapporto con la cultura del Rinascimento
Per Riforma intendiamo un moto di rinnovamento religioso rivolto contro il
decadimento del cristianesimo all'interno della Chiesa cattolica.
Le conseguenze della Riforma. Il problema della tolleranza
La diffusione della Riforma e lo scontro ingaggiato contro di essa dal
cattolicesimo crearono in Europa un clima di violenza politica e religiosa.
Nello stesso tempo, per
Le radici e i presupposti della Riforma
Gli antecedenti: Wyclif, Hus, Savonarola, Erasmo
Contro il primato assoluto del papa
Il primato assoluto del papa era sottoposto a duri attacchi da parte di coloro
che rivendicavano il primato dell'autorità collettiva del Concilio su
quella personale del pontefice e dell'ascesa degli Stati assoluti, i quali
volevano affermare la propria autorità sulle Chiese nazionali. Il papato
aveva reagito con determinazione contro coloro che sostenevano il primato del
Concilio.
Lo specifico contesto politico e sociale del mondo germanico
Il ruolo dell'impero negli sviluppi della Riforma
Un ruolo centrale nel corso della Riforma ebbe l'impero e Carlo V. La rottura
del 1517 si consuma sotto il regno di Massimiliano I, poi con Carlo grande
sovrano cattolico che in prima persona deve fronteggiare gli effetti politici
della Riforma.
Lutero e gli inizi della Riforma
Lutero prima della rottura del 1517. la questione delle indulgenze
Martin Lutero nacque in Turingia nel 1483. Dopo aver frequentato
l'università e aver avviato gli
studi di diritto decise di farsi monaco ed entrò in un convento di
eremiti agostiniani. Recandosi a Roma rimase negativamente colpito dalla
mondanità della capitale della cristianità. Leggendo la lettera
di San Paolo ai Romani ebbe una sorta di rivelazione. Si convinse che gli
uomini non possono indurre Dio con le loro opere a essere giusto verso di loro,
perché la giustizia di Dio è un atto indagabile, e si è
giustificati di fonte a Dio solo per l'autenticità della fede. Lutero
condannò la pratica delle indulgenze , che
Le "95 tesi" del 1517 e la rottura con Roma
La rottura con Roma si ebbe nel 1517, quando Lutero pubblicò 95 tesi,
afgendole alla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg in cui negava
l'autorità papale di rimettere le pene alle anime del Purgatorio e
deplorava che lo facesse in cambio di denaro. Egli affermava che la salvezza
non poteva essere comprata e accusava il papa di voler costruire lo splendore
di San Pietro sulla povertà dei tedeschi. Lutero negò che il
magistero papale fosse indispensabile per la salvezza delle anime, respinse
l'infallibilità del papa e del Concilio, e affermò che
Le ulteriori elaborazioni dottrinali di Lutero
Lutero chiedeva ai principi e all'imperatore Carlo V di procedere a quella
riforma della Chiesa che i vescovi e papa negavano. Egli riconosceva al
pontefice il ruolo di capo spirituale e rivendicava l'autonomia economica e
amministrativa della Chiesa tedesca.
La reazione della Chiesa.
Nel 1520 papa Leone X pubblicò la bolla Exsurge Domine in cui lo
minacciava di scomunica. Lutero rispose bruciando la bolla papale così
fu scomunicato nel 1521. Leone X voleva mandarlo al rogo come eretico ma
Federico III di Sassonia, suo protettore, ottenne che Lutero fosse esaminato
nel 1521 di fronte alla Dieta di Worms. Lutero affermò che il papa non
è arbitro in materia, allora Carlo V condannò Lutero: dopo 40
giorni egli avrebbe potuto essere arrestato e messo al rogo. Intervenne ancora
una volta Federico III di Sassonia che lo fece rapire e condurre in un luogo
secreto. Lutero una volta al sicuro tradusse le Sacre scritture in tedesco.
I seguaci di Lutero e il ritorno a Wittenberg
Quando Lutero si trovò al sicuro, i suoi seguaci tra cui Filippo
Melantone (discepolo, amico e collaboratore) andavano diffondendo
Lo scontro tra Lutero ed Erasmo
Lutero si scontrò con Erasmo da Rotterdam. Erasmo era convinto che il
luteranesimo fosse la negazione dell'Umanesimo. Egli scrisse il saggio De
libero arbitrio, in cui sosteneva che l'uomo resta libero di accettare o
respingere la grazia stessa. Lutero scrisse il De servo arbitrio, un saggio che
segnala rottura tra luteranesimo e Umanesimo. Egli affermava che soltanto Dio
è libero e la volontà umana è serva del peccato.
La prima diffusione della Riforma
La diffusione della Riforma nei domini dalla debolezza del potere imperiale.
La questione della proprietà ecclesiastica e la posizione dei principi
tedeschi
In Germania c'era il problema della distribuzione della proprietà
ecclesiastica che suscitava mire e brame molteplici. I principi potevano
accettare o no nei loro territori
Verso la "guerra dei contadini". Le interpretazioni radicali della Riforma
La rivolta dei contadini tedeschi non fu un effetto diretto della Riforma. Essa
si iscriveva nelle insurrezioni contadine legate a motivi economici che molto
spesso scoppiavano in Europa.
LA rivolta contadina in Germania trovò la sua espressione ideologica in
una interpretazione radicale dei principi della Riforma.
La "guerra dei contadini" e l'anabattismo
L'inizio della rivolta e Thomas Muntezer. La posizione di Lutero
Nel 1524 si ebbe la rivolta dei contadini, sulla base di un programma di segno
antifeudale. Thomas Muntzer era un monaco agostiniano passato al luteranesimo e
in seguito pervenuto a una diversa concezione della Riforma. Egli
instaurò in Turingia una sorta di "teocrazia popolare", sostenendo
l'idea di una "comunità di santi" ispirati allo Spirito Santo e in
attesa del ritorno del Cristo. Gli eletti avevano il dovere religioso di
reprimere malvagi. I contadini in rivolta contro l'ordine sociale ingiusto
rappresentavano il braccio che operavano per l'avvento in terra del nuovo
ordine religioso e politico voluto da Dio. Muntzer svalutava
Le conseguenze della sconfitta dei contadini
La sconfitta dei contadini ebbe 2 conseguenze. La prima fu che
La rottura religiosa e politica della Germania
La diffusione e il rafforzamento della Riforma in Germania resero complessi i rapporti
tra cattolici e luterani. Nelle regioni con maggioranza luterana i cattolici
avrebbero goduto di libertà religiosa. Tutto ciò non fu adottato
nelle regioni a maggioranza cattolica. I luterani iniziarono una protesta
(protestanti). Nel 1530 Carlo V indusse una Dieta ad Augusta, per dare un
equilibrio ai rapporti tra seguaci della Riforma, cattolici e autorità
politiche. Filippo Melantone fu incaricato di stendere un documento,
Dalla guerra di Smalcalda alla pace di Augusta. Il Principio del "cuis regio,
euis religio"
Dopo vari tentativi di portare i protestanti all'obbedienza religiosa si giunse
alla guerra religiosa aperta. Il papa Paolo III aveva convocato a Trento un
Concilio, ma i protestanti rifiutarono di mandare i loro delegati. La "guerra
di Smalcalda" tra l'imperatore e le forze protestanti ebbe esito favorevole per
i cattolici. La vittoria di Carlo V mise in allarme i principi tedeschi che lo
avevano appoggiato e determinò il passaggio del potente Maurizio di
Sassonia dal campo cattolico a quello protestante. Così Carlo dovette
accettare quello che fino ad allora non aveva avuto. Nel 1555 si giunse alla
pace di Augusta che pose fine alla lotta politico-religiosa in Germania e il
riconoscimento giuridico dei protestanti. I principi potevano scegliere se
diventare luterani o restare cattolici (ius reformandi); i sudditi furono
costretti a seguire la scelta del principe del territorio in cui si trovavano
(cuis regio, euis religio). Il cattolicesimo godette di un vantaggio: in base
alla clausola del reservatum ecclesiasticum, se un principe passava dal
cattolicesimo al luteranesimo perdeva titolo e territorio. Con la pace di
Augusta il protestantesimo si radicò irreversibilmente nel paese e venne
riconosciuta ufficialmente la fine dell'unità cristiana dell'Occidente.
Ma la pace ebbe una grande conseguenza: si consolidò nel paese un
particolarismo che avrebbe per secoli costituito un ostacolo alla
trasformazione della Germania in uno Stato unitario.
Diffusione e caratteri del luteranesimo dopo la pace di Augusta
Dopo la pace di Augusta
Zwingli e
I caratteri della Riforma di Zwingli
Zurigo come "nuova Gerusalemme". La diffusione dello zwinglianesimo
Nel 1522 Zwingli diede inizio a un'opera di riforma che nel volgere di alcuni
anni doveva trasformare Zurigo in una "nuova Gerusalemme", in una
"comunità di eletti". Il Consiglio cittadino diventò l'organo di
governo della Chiesa secondo uno schema di "democrazia teocratica". Zwingli
entrò in contrasto con Lutero per la sua dottrina della predestinazione,
che riconduceva il peccato dell'uomo al volere di Dio e per i sacramenti del
battesimo e dell'eucarestia. Egli abolì l'organo e il canto.
Lo scontro con i cantoni cattolici e la sconfitta di Zwingli
Dopo il fallito tentativo di unione tra luterani e zwingliani Zwingli si
preparò a sostenere lo scontro con i cantoni cattolici per estendere
Dalla Francia a Ginevra: Giovanni Calvino
La terza capitale della Riforma divenne Ginevra e il protagonista fu Giovanni
Calvino. L'idea di una Riforma in Francia appoggiata dalla Corona era del tutto
inesistente perché il re Francesco I aveva stretto con il papa Leone X un
concordato che soddisfaceva l'esigenza dello Stato di controllare
Una "comunità dei santi" costruendo una sorta di "teocrazia
aristocratica" (governo di Dio).
La dottrina calvinista. La predicazione e le opere
Come Zwingli, Calvino si sforzò di dare alle funzioni religiose la
massima semplicità e le ridusse alla predica, alla preghiera e al canto
dei Salmi.
L'Inghilterra e lo scisma anglicano
L'iniziativa dei sovrani europei nella diffusione della Riforma
In Sna e in Francia
L'Inghilterra di Enrico VIII. La nazionalizzazione della Chiesa inglese
In Inghilterra, sotto il regno di Enrico VIII Tudor,
Lo scisma da Roma e l'Atto di supremazia
Enrico aveva sposato Caterina d'Aragona, vedova di suo fratello Arturo.
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