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La civiltà greca - Periodo di formazione, L'età arcaica, Il tempio

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La civiltà greca

Le origini della civiltà greca devono potersi collocare verso la fine del II millennio a.C., quando l'Europa sud-orientale ed il Vicino Oriente sono sconvolti da grandiosi fenomeni migratori a livello continentale. Si tratta di spostamenti di intere popolazioni che convergono verso le sponde del Mar Egeo sia dalle regioni montuose del nord, sia dalle desolate steppe orientali. La penisola Balcanica è interessata dalla calata dei dori: essi occupano l'intero Peloponneso e la loro invasione coincide con la caduta delle città micenee. Il periodo che segue è di crisi profonda e generalizzata: sembra sparire ogni forma di arte e viene dimenticato persino l'uso della scrittura (che riirà solo verso l'VIII secolo a.C.). Le nuove popolazioni doriche cominciano a mescolarsi con i superstiti delle precedenti stirpi micenee da tale lentissimo processo ha origine il popolo degli Elleni. Ciò che più meraviglia della civiltà greca è la sua fioritura.
L'arte assume significati e finalità prima sconosciuti. Essa infatti si libera dai condizionamenti della magia e della religione, diventando libera espressione dell'intelletto umano e razionale ricerca degli ideali assoluti di bellezza e perfezione. La storia greca è divisa in 4 grandi periodi:

  • Periodo di formazione (o periodo geometrico): si estende dal XII all'VIII secolo a.C. e coincide con la calata dei Dori.
  • Periodo arcaico: si estende dall'VIII al VI secolo a.C. e comprende l'inizio della maturazione della civiltà greca.
  • Periodo classico: tra l'inizio delle guerre persiane (490 a.C.) e la conquista della Grecia da parte di Filippo di Macedonia (338 a.C.).
  • Periodo ellenistico: fra il 323 (morte di Alessandro Magno) e il 31 a.C. (battaglia di Azio).

Periodo di formazione

Si abbandona il concetto miceneo di città-fortezza comandata da un re e si afferma la polis, le cui parti fondamentali sono:



  1. Acropoli: posta alla sommità di un colle, rappresenta il centro ideale della città e luogo sacro per eccellenza;
  2. attorno all'acropoli si estende l'asty: la città vera e propria;
  3. al centro dell'asty sorge l'agorà, la piazza principale della polis, dove si svolge il mercato e si tengono le riunioni fra i liberi cittadini
  4. attorno all'asty vi è la chora, cioè la camna circostante.

La polis rappresenta un bene comune a tutti i cittadini. I Greci dimostrano di non tenere tanto alla monumentalità, quanto al gusto per le proporzioni e l'armonia. Del periodo di formazione non abbiamo testimonianze dirette di arte pittorica, sono stati però rinvenuti molti oggetti dell'artigianato di terracotta. Alla base dell'ornamentazione pittorica dei manufatti ci sono quasi esclusivamente ure geometriche (da qui anche il nome di periodo Geometrico), come svastiche, greche e meandri.
In questo periodo i defunti vengono cremati e sono state divenute diverse anfore funerarie, ad esempio quella del 'lamento funebre', rinvenuta vicino ad Atene e risalente all'VIII secolo a.C. Durante il periodo di formazione il colore della pittura vascolare è il nero, che appare lucido e smagliante.

L'età arcaica

Ci fu un notevole incremento demografico ed un conseguente aumento della richiesta di consumo, dovuti alla ripresa dei commerci con l'Asia Minore e il Vicino Oriente e lo svilupparsi delle polis come organismi autonomi. A queste nuove esigenze, le polis greche rispondevano vietandosi di crescere in modo indiscriminato e promovendo la formazione di nuove città: le colonie, aventi le stesse caratteristiche della città madre. All'interno di queste nuove e sempre più ricche polis l'arte riceve un nuovo e più vigoroso impulso. È infatti in questo periodo che sorgono le prime costruzioni architettoniche, soprattutto templi e santuari; la scultura si evolve e la pittura vascolare abbandona totalmente l'impostazione geometrica e indirizza la propria attenzione allo studio della riproduzione della ura umana.

Il tempio

La scultura che sicuramente più di ogni altra caratterizza e riassume lo spirito greco è il tempio. I templi hanno proporzioni talmente armoniose e forme così semplici e razionali da risultare sempre perfettamente equilibrati. Due elementi caratteristici sono sempre presenti: il naos (cella dove veniva custodita la statua del dio al quale il tempio era dedicato, è a pianta rettangolare e vi si accede attraverso un'unica porta) ed il pronaos (funzione di filtro simbolico fra esterno e interno).
In base al numero e alla disposizione delle colonne che costituiscono il pronaos, il tempio assume diverse denominazioni:

  1. tempio in antis: con due pilastri quadrangolari costruiti al termine del prolungamento murario dei due lati maggiori del naos.
  2. tempio doppiamente in antis: presenta un secondo pronaos anche nel retro della cella, uguale a quello anteriore e prende il nome di opistodromo.
  3. tempio prostilo (tetrastilo, esastilo, eptastilo, ecc.): stessa pianta di quello in antis, però davanti alle ante e al naos si ergono 4 o più colonne.
  4. tempio anfiprostilo: raddoppiamento di quello prostilo.
  5. tempio periptero: circondato di colonne lungo tutto il perimetro, se la pianta è circolare prende il nome di tholos, in tal caso il naos assume forma cilindrica e il pronaos diventa un porticato circolare.
  6. tempio pseudoperiptero: 'falso periptero', il colonnato sembra circondare tutta la cella, ma in corrispondenza dei suoi lati maggiori, vi sono solo delle mezze colonne applicate alle pareti della cella stessa.
  7. tempio diptero: doppio colonnato che circonda l'intero perimetro in modo che ogni colonna della serie interna sia perfettamente allineata alla corrispondente colonna della serie esterna.
  8. tempio pseudodiptero: edificio diptero semplificato, nel quale il primo perimetro di colone è falso, e solo il secondo perimetro costituisce un vero e proprio porticato praticabile.
  9. il tempio monoptero: ha forma circolare ed è circondato da una sola circonferenza di colonne; non vi è naos e l'ara con il simulacro del dio è dunque posta all'aperto, al centro del pronaos colonnato.

Esistono 3 ordini architettonici impiegati dai greci: il dorico, lo ionico ed il corinzio.

  • Ordine dorico (dal VIII secolo a.C. nel Peloponneso e nella Magna Grecia): è il più antico e maestoso dei tre e viene impiegato esclusivamente per la costruzione dei templi;
  • Ordine ionico
    • ritardo di qualche secolo rispetto al dorico;
    • origine orientale;
    • dove? Coste orientali dell'Africa, Samo, Lesbo, Paestum (colonne interne del tempio di Atena)
    • colonna ionica: 3 elementi: base, fusto e capitello; il fusto non è appoggiato sullo stilobate, ma sulla base (slanciatezza e leggiadria);
    • architrave tripartito orizzontalmente;
    • i templi più importanti: Artemision (Efeso metà VII sec. a.C., diptero octastilo), Heraion (Samo VI sec. a.C.), diptero octastilo, colonne esili e slanciate.




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