La conquista dei Romani dell'occidente.
La conquista, da parte dei
Romani dell'occidente c'è pervenuta con scarse testimonianze, sebbene vi
furono guerre lunghe e sanguinose. Nonostante l'importanza economica dei popoli
occidentali, gli storici dell'antichità preferirono trattare dei popoli
orientali più civilizzati e ricchi di cultura. I Romani quindi, erano
molto diffidenti nei confronti dei popoli barbari, soprattutto per la loro
bellicosità ed infedeltà; diffidenza che è ben resa da
Cicerone in uno dei suoi testi. Cesare invece nel De Bello Gallico ci narra la
conquista della Gallia dal 58 al 52 a.C. Ad ogni,
anno corrisponde un libro che contiene battaglie con i popoli sottomessi. L
'ultimo libro (l '8^) molto probabilmente (come testimonia Svetonio)
non è opera di Cesare ma del suo luogotenente Aulo Irso.
Sembra probabile che l'opera sia stata redatta definitamente
dopo la conquista della Gallia. Infatti, Cesare
potrebbe aver rielaborato i suoi appunti di guerra in forma letteraria. Quasi
sicuramente furono due i motivi che spinsero Cesare a scrivere il De Bello
Gallico: giustificare la conquista della Gallia
facendola apparire come una grande impresa e accrescere la sua
popolarità a Roma. I commentari Cesariani ci
forniscono anche notizie su questi popoli, sui loro costumi, sul grado di
civiltà e sulla loro economia. Essi furono molto ammirati per i loro
pregi artistici e per l'eccezionalità della materia. I temi affrontati
da Cesare nel De Bello Gallico, sono presenti anche nel De Bello Civili, dove Cesare
giustifica il suo operato, e tranquillizza i ceti più ricchi sulla sua
politica futura, dopo aver conquistato il potere. Al tempo della guerra civile
il partito dei senatori fu costantemente definito un'assemblea d'uomini
corrotti e crudeli, mentre Cesare era considerato liberatore della patria dallo
strapotere nobiliare. Nel testo di Cesare, egli stesso è desideroso di
pace, afferma di aver sempre evitato stragi inutili, di essere stato clemente
con tutti i propri vinti e di non aver mai agito di là delle leggi. Il
De Bello Civili quindi, fu una tappa fondamentale per la propria politica,
poiché cercò di giustificare, il suo operato fin lì svolto e
soprattutto le sue decisioni che sarebbero state prese una volta concluso lo
scontro armato, tramite la clemenza verso i vinti ed il ripristino della
legalità per conquistarsi l'appoggio dei ceti moderati.