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La genesi dei comuni (borghi) e degli abitanti (borghesi)
Fino all'anno 1000 l'Europa versava in condizioni disastrose, era una civiltà nel pieno del suo declino soprattutto se contrapposta al mondo bizantino e a quello arabo islamico.
È con l'anno 1000, con la ripresa dei commerci, per ragioni che più tardi affronteremo, che l'Europa rapidamente saprà riprendersi e tornare ad essere protagonista nella storia del mondo allora conosciuto.
L'anno 1000 è ovviamente un anno simbolico; qualsiasi processo storico si compie in periodi molto lunghi, ma di sicuro da quella data inizia un'inversione di tendenza.
Una serie di progressi tecnici che permette un migliore sfruttamento dei campi
La nascita e la progressiva affermazione dei comuni
La nascita di una nuova classe sociale, la borghesia (termine che deriva appunto da borgo e i borghesi erano gli abitanti dei borghi, dei comuni) e la ripresa dei commerci strettamente legata alla nascita di questa nuova classe sociale che di commerci viveva.
Tutti questi fattori hanno determinato la ripresa economica e sociale.
Il moto di rinnovamento parte dalle camne ma trova i suoi veri centri propulsori nelle città che, libere da vincoli feudali, si costituiscono in comuni affermando così la propria autonomia dai Signori.
I primi comuni, nati come associazioni fra privati cittadini, presto si trasformano in città stato, inizialmente dominate dalla piccola nobiltà ma presto governate dalla borghesia, organizzata in arti e corporazioni (che cosa siano lo vedremo in seguito).
Secoli di assenza di potere centrale nei vari territori dell'Europa hanno determinato parallelamente al crollo del commercio la ssa di strade e vie di comunicazione.
Le poche rimaste non erano curate e spesso erano insicure a causa della presenza di briganti.
Inevitabilmente, quindi, i primi comuni a svilupparsi e a sviluppare il commercio sono stati i comuni affacciati sul mare, che potevano quindi la navigazione per gli spostamenti e per i traffici commerciali.
Per questa ragione, le prime realtà ad affermarsi in Italia sono le cosiddette repubbliche marinare. Le quattro principali Repubbliche marinare sono Amalfi, Pisa, Genova e Venezia.
Nascono come centri di commercio ma parallelamente a questa attività, al loro interno e nei comuni che si stavano formando anche nell'entroterra, si andava sviluppando una vivace vita culturale.
Iniziano a sorgere le prime università, nelle quali a fianco a uno studio di materie di carattere teologico,tipiche della società del tempo, iniziavano a coltivarsi studi laici come il diritto, la medicina e studi più legati alle esigenze delle nuove professioni.
Come già detto inizialmente, la piccola aristocrazia detiene il potere all'interno dei comuni ma presto la borghesia legata al commercio, fatta di mercanti, imprenditori, artigiani, diventando più ricca e potente cerca di appropriarsi del potere ancora in mano ai nobili.
La tensione sociale cresce e si cerca una ura di mediazione, un arbitro imparziale che medii contrasti fra le diverse classi. Si ha quindi il passaggio dall'embrionale e iniziale comune aristocratico al cosiddetto comune podestarile.
Il podestà è una ura esterna, chiamata a mediare i contrasti.
Il futuro è però chiaramente in mano ai mercanti. Questi si uniscono in arti o corporazioni, vere e proprie associazioni per tutelare gli interessi di una professione. Le arti legate al commercio e alla produzione stabiliscono il livello dei salari, gli orari di lavoro, le tecniche di produzione. Vietano inoltre la concorrenza e sono uno strumento importante di pressione politica.
Presto però le arti iniziano ad avere peso diverso. ½ sono arti maggiori come quelle dei Medici dei Farmacisti, dei Giudici, dei Notai, dei Mercanti di lana e dei Pellicciai e arti minori come quelle dei Calzolai, dei Fabbri, dei Fornai, dei Macellai, cioè di piccoli artigiani e commercianti.
Gli scontri tra queste arti che diventeranno due blocchi sociali contrapposti porteranno a un'ulteriore trasformazione del Comune.
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