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La crisi algerina

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La crisi algerina



L'Algeria nel 1962 ha ottenuto l'indipendenza grazie al partito 'Fronte di liberazione nazionale'(FLN) , allora guidato dal presidente Ben Bellà.

Un anno dopo l'Assemblea Costituente approvò una nuova costituzione che aboliva tutti i partiti lasciando solo quello di Ben Bellà.

Ciò provocò qualche dissenso fra la popolazione.

Il ventennio che va dal 1962 al 1988, guidato da FLN, è un periodo difficile per l'Algeria, costretta a subire il diffondersi della corruzione del clientelismo, del monopartitismo, del nazionalismo e di tanta violenza.

Anni in cui una sola stampa, un solo giornale e un solo partito governavano il paese in modo autoritario.

Anni caratterizzati dalla crisi del petrolio, dalla guerra per il Sahara occidentale, dal forte debito con l'estero e dalle ripercussioni di questo sull'economia.



Tutti problemi che culminarono con la crisi del 1988, quando il paese e il popolo, ormai infuriati protestarono con forza contro il governo.

Queste rivolte ( chiamate 'rivolte del cus-cus') vennero brutalmente soffocate dal regime nazionalista provocando la morte di oltre 500 persone.

Per fortuna gli anni successivi alla rivolta del cus-cus fecero sperare in un periodo di calma e democratizzazione del paese, grazie alla nascita di nuove associazioni e partiti.

Nacquero: il partito dell'Avanguardia socialista (Unità-Luce), il movimento democratico e sociale, il partito comunista, RCD ( il Raggruppamento per la cultura e la democrazia ), partiti che chiedevano maggiori diritti per le donne e, purtroppo, unpartito religioso, il FIS

( Fronte islamico per la salvezza ) che seguiva i principi di un nucleo fondamentalista islamico, 'Al Quinam' ( i Valori morali ), nato nel 1963.

Nel 1991 ci furono le elezioni che videro vincere proprio il FIS, ma l'alto consiglio di sicurezza annullò queste elezioni.

Però prima bisogna conoscere Al Quinam, che tra i suoi fondatori comprendeva molti futuri leader.

Parte dei valori seguiti da Al Quinam si collegano ai principi fondamentali dell'islam, come l'ightad, la libera interpretazione dei testi sacri e la sharia la legge religiosa.

Al Quinam voleva fondare uno stato retto dalla legge coranica, governato da Allah, dove non issero politici, elezioni, diritti civili, costituzioni, e dove le donne non potessero uscire di casa, dovessero coprirsi il viso con un velo e fossero sottomesse agli uomini.

Inoltre volevano abolire tutte le forme di divertimento, come il teatro, il cinema, lo sport, la musica, il gioco, la televisione

Al Quinam riuscì infine ad entrare nel fronte islamico per la salvezza.

Tutti gli importanti uomini politici del FIS si impegnavano nella lotta all'ateismo occidentale enella diffusione dell'islam, fondando associazioni come 'i fratelli di Allah' , 'i partigiani di Allah', e altri che combattevano contro la polizia contro chi non accettava le regole dell'islam.

Negli anni 70/80 la moschea della Facoltà centrale di Algeri divenne la sede dell'islamismo algerino che attirò a sè molte persone e giovani studenti, che, sempre più numerosi, compivano atti violenti come sicari a danno di altri studenti non convertiti.

Dal 1973, sino agli anni 90 e oltre, migliaia di studenti islamici, armati di spade e coltelli attaccavano gli altri studenti causandone talvolta il decesso.

Per questa ragione la polizia e la milizia algerine vennero mobilitate per far fronte a una situazione che stava sfuggendo di mano.

Mentre la polizia fermava gli studenti, questi spostavano l'obbiettivo dei loro attacchi alle donne senza velo, concerti , manifestazioni pubbliche e culturali.

In Algeria tutto ciò che non apparteneva o veniva vietato o veniva considerato eretico, inutile e pertanto da purificare.

Molti si impegnarono nella realizzazione di uno stato teocratico panislamico con l'applicazione della sharia.

Molti leader di AL Quinam consideravano impuri l'alfabetizzazione, le donne, le elezioni, la società e tutto ciò che non è islamico o arabo.

Per queste ragioni l'istruzione venne affidata a insegnanti proveninti dal vicino Medio Oriente.

Chi non accettava questa istruzione, o meglio, chi non accettava la sharia, veniva condannato e ucciso come apostata.

Uccidere un apostata non solo non era considerato un reato, ma era considerato il dovere di ogni islamico.

Quindi venne formata una lista di proscrizione con i nomi di tutte le persone sospette.

Tale lista venne pubblicata nel 1992.

Come si diceva in precedenza, nel 1991 ci furono le elezioni che il FIS, ricorrendo a vari brogli, vinse, battendo nettamente il FLN.

Chi aveva votato contro il FIS era stato ucciso.

Insomma, grazie a minacce, estorsioni, imbrogli, doppi voti e simili truffe il FIS acquistò la maggioranza.

Come era prevedibile, le elezioni-farsa provocarono il malcontento del popolo che organizzò grandi manifestazioni di piazza contro il FIS, e l'Alto Consiglio di sicurezza decise di intervenire annullando le elezioni.

Il popolo non prese bene questa decisione, convinto che si trattasse di un comportamento anti-democratico a danno del FLN.

Ma ormai nel 1992 la lista dei sospetti era già stata resa nota, erano per lo più cantanti, poeti, musicisti, scrittori, pittori, considerati apostati e per tanto era compito di ogni islamico uccidere queste persone, anche se erano parenti, amici o conoscenti stretti.

Questo fu un periodo di gravi disordini, vennero uccisi molti studenti, insegnanti, donne e bambini, bruciate scuole, fatte scoppiare auto-bombe e compiuti sabotaggi e attacchi armati.

Per fortuna la popolazione algerina ha reagito bene, con manifestazioni, lotte, rappresaglie, eleggendo sindacati e un partito militare.

E' difficile attribuire a qualcuno la responsabilità di quanto accaduto.

Di questo disastro che ancora non cessa di fare le sue ultime vittime.

Come scrisse una volta un famoso poeta algerino 'sotto l'algeria cova un vulcano esplosivo'.






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