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1080 - 1120, nel periodo della lotta per le investiture NOVITA' DEL SECOLO XII
Il comune inizialmente è UN PATTO PRIVATO (conjuratio di difesa reciproca e di organizzazione)
domandano al signore:
esenzione o meglio razionalizzazione delle tasse
riconoscimento delle consuetudini proprie dell'associazione e quindi tendenzialmente autogoverno e propria giustizia
in camna: uso dell'incolto senza are tasse al signore
in città: un proprio ordinamento giuridico distinto da quello del territorio circostante
difesa militare in proprio, rifiutandosi di are il fodro (il foraggio che era dovuto alla cavalleria del signore)
Þ Comune d'oltralpe: in contrapposizione netta con la camna feudale: Solo borghese; riconosciuto come realtà autonoma dal signore del luogo
Þ Comune d'Italia: stretta collaborazione fra piccola nobiltà terriera e aristocrazia cittadina (CITTA'-STATO) i CONSULES, in dialettica col vescovo. I comuni italiani come COMUNI ARISTOCRATICI, dei milites. I comuni italiani tendono a polarizzare le regioni circostanti
All'epoca della lotta per le investiture (1075-l122) le grandi famiglie nobiliari inurbatesi si stringono in conjurationes per ottenere poteri giurisdizionali: in pratica il governo della città
Non tutti i nobili sono andati in città; permane un vecchia classe nobiliare legata alla camna: sono cittadini piuttosto i milites.
I nobili della città nominano i loro consoli (il richiamo ancora forte della Roma antica)
I consoli, però, non si interessano solo del proprio ceto di appartenenza ma rispondono alle esigenze di tutta la città
Le città italiane non sono un fenomeno esclusivamente borghese ma, anzi, inizialmente aristocratico
Organismi comunali:
Ø Arengo: assemblea di tutti i cittadini (potere legislativo)
Ø Collegio dei consoli: il potere esecutivo (numero molto variabile, da poche unità fino a venti), in carica per pochissimo tempo. Quando l'arengo divenne troppo numeroso si ricorse ai
Ø Consigli
Con quali effetti?
La proprietà feudale viene dissolta molto più velocemente che al nord dell'Europa
i contadini attratti verso la città diventano liberi ma questo non porta alla nascita di un ceto di piccoli proprietari agricoli
anzi: i contadini ottengono contratti in enfiteusi sempre meno onerosi e fanno condurre le loro terre a mezzadria.
I comuni non rappresentano affatto la liquidazione dell'ordinamento feudale perché essi stessi nel governo del territorio circostante utilizzano spesso proprio il rapporto vassallatico, si ricorre cioè al governo indiretto tramite vassalli anziché al governo diretto tramite funzionari.
Differenza sempre più marcata fra comune dei MILITES (nobili) e comune del POPOLO (mercatores) che porterà ai dissidi interni del 1200 (podestà e signorie)
Con Federico I Barbarossa i cittadini che contano non sono ancora i borghesi ma appunto la classe aristocratica dei nobili inurbati: non si tratta pertanto della lotta cosciente fra due civiltà: la feudale e la cittadina.
Contro Federico Barbarossa combattevano i nobili inurbati, i milites, ma anche i pedis, cioè la fanteria formata dal popolo dei borghesi e degli artigiani che in questo momento accetta la direzione dei nobili
Sono presenti tre categorie quindi:
i nobili divisi in: |
e il popolo in : |
nobiltà rurale |
borghesi |
nobiltà cittadina |
artigiani |
Dopo la pace di Costanza (1183) tra Federico e i Comuni [un compromesso: si riconosceva che ogni potere pubblico deriva dall'imperatore ma riconosce l'autonomia dei Comuni, che ano una indennità e il fodro)
Il vescovo viene spesso estromesso dal potere che quindi si laicizza, vengono approvati gli statuti
continua la sottomissione del contado. Nascono anche gli edifici civili
divisione dell'aristocrazia in fazioni e necessità di un podestà super partes: un tecnico, professionista, si sostava con tutti i suoi collaboraori
vengono costituiti i borghi franchi alle dipendenze del Comune
chiusura progressiva dell'aristocrazia, nascita dello schieramento popolare
Limite della democrazia del comune: era escluso dal governo della città il popolo minuto: tutti i servi, i salariati, le donne, i forestieri, i disoccupati, i mendicanti, gli ebrei .
I nobili inurbati (milites) mantengono però le stesse caratteristiche di orgoglio, di dedizione alla guerra che erano proprie della nobiltà feudale
Sono divisi in fazioni perennemente in lotta fra di loro
Le guerre che prima si facevano nelle camne si svolgono ora in città
Le città si popolano di torri fortificate e nelle vie si combatte in continuazione
Questa rissosità (tra le fazioni dei nobili ma anche fra nobili e popolo) non è più governata dai consoli che si specializzano in settori amministrativi particolari per cui è necessario ricorrere alla ura del PODESTA', autorità super partes proveniente dall'esterno per garantire l'estraneità agli interessi di parte
Nel '200 si assiste ad un forte dinamismo sociale
Permeabilità dei ceti: chi è intraprendente può divenire persino nobile o cavaliere
Arti e corporazioni: sono costituite :maestri (capitalisti e artigiani)
Il popolo cittadino si organizza attorno alle arti:
arti maggiori ---> popolo grasso (lana, seta, medici, banchieri, notai . )
arti minori ---> popolo minuto (fabbri, spadai, bottai e vinattieri . )
plebe
Nella prima metà del 1200 continua l'avanzata del popolo organizzato in arti
contaminazione delle classi sociali e divisione in partiti (confische ed esilii, il fenomeno del fuoriuscitismo)
Il fuoriuscitismo e il comune estrinseco
La sottomissione del contado:
Ø obbligo per i nobili di riconoscersi vassalli e di risiedere in città
Ø patti di alleanza con nobili più forti (anche ingaggi militari per la difesa della città)
Ø borghi franchi e comuni rurali
All'interno del comune si scontrano nobiltà e popolo
Contribuisce anche la divisione fra guelfi e ghibellini
Il popolo, riunito in una propria associazione La Societas populi, prende il potere attraverso una nuova magistratura: il capitano del popolo (negli anni che vanno dal 1250 al 1270)
Il capitano del popolo viene affiancato al podestà. Ha la responsabilità della difesa militare
Il popolo è costituito dagli artigiani e dai commercianti, sono esclusi i salariati
Nei comuni inseriti nel grande traffic
IN ITALIA
Situazione di ripresa (Milano, Venezia, Toscana)
Capitalismo agrario, in contrasto con la rifeudalizzazione
Proprietà terriera come bene rifugio
Firenze anche la seta oltre alla lana, spezie e pepe
Però:
spese improduttive: palazzi, terre, opere d'arte
Peggioramento al Sud
PATRIZIATO, attorno al Signore: formato da:
1. vecchia e nuova borghesia
2. antica nobiltà feudale
Le corti italiane
Gestione in proprio del potere
Pace sociale, burocrazia efficiente
Ma anche lotte, congiure, divisione fra classi
Tramonto delle milizie cittadine
Eserciti mercenari ed eserciti permanenti formati da professionisti
Il passaggio dal comune popolare
governo della città in mano alle arti maggiori e minori (verso la fine del 200 leggi antimagnatizie, quindi con una certa partecipazione popolare)
alle signorie
esigenza di pacificazione interna e di pace esterna (fallimento del podestà) ma ci sarebbe stata un'altra via (accogliere le richieste del proletariato e coinvolgere il contado)
distacco tra governanti e popolo delle arti minori (piazza e palazzo)
Þ fine delle "libertà comunali"
Þ fine dell'esercito di popolo (era pericoloso) e declino delle passioni civili
Þ la formazione della corte e il mecenatismo
Þ un nuovo patriziato urbano e il ritorno alla terra
Chi era il Signore?
ex capitano del popolo
condottiero di fama
membro di una famiglia locale
Il potere gli viene affidato dalla borghesia delle 7 arti maggiori (dal basso)
Il Signore diventa Principe quando interviene il riconoscimento da parte del papa o dell'imperatore e il titolo nobiliare:conte-marchese-duca. (dall'alto)
o internazionale (come Firenze) l'evoluzione istituzionale porta la grande borghesia ad emergere e a darsi nuove forme rappresentative: dopo il podestà e il capitano del popolo, si candida al governo della città il consiglio delle sei arti maggiori. Il governo quindi passa nelle mani delle famiglie più ricche che governano consigliarmente
Verso la fine del '200 nelle città più legate al traffico internazionale (come Firenze e Venezia) vengono emanate leggi antimagnatizie che escludono i nobili dal governo delle città
1293 Gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella, sono un tipico esempio di legge antimagnatizia
A Venezia invece il numero delle famiglie da cui è possibile estrarre il doge viene chiuso e la città diventa oligarchica, con un'alta specializzazione nella gestione amministrativa
Dopo aver conquistato il governo della città e dopo aver escluso i nobili, la borghesia cittadina dovrà affrontare un nuovo concorrente: il popolo minuto che chiederà di contare qualcosa. Ma questa sarà avverrà nel secolo successivo, il 1300.
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