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La religione presso gli antichi greci
ORIGINE
La ricerca delle origini della religione greca è un processo molto complesso, in quanto le fonti storiche più antiche risalgono all'età micenea, ma questo sistema religioso aveva subito già numerose trasformazioni, aveva ricevuto "prestiti" dalle altre religioni.
Infatti, nella religione greca è difficile distinguere ciò che era indoeuropeo, mediterraneo oppure ciò che proveniva dal mar Egeo o dall'Asia. Alcune ipotesi tendono a collegare le divinità maschili ad un'origine indoeuropea e l'origine delle divinità femminili all'area mediterranea, ma si tratta di una tesi molto contestabile.
Nemmeno l'etimologia dei nomi delle divinità dà spiegazioni rilevanti.
PANTHEON
Il pantheon greco era costituito da 12 divinità principali:
Zeus; Era; Posidone; Demetra; Apollo; Artemide; Ares; Afrodite; Ermete; Atena; Efesto; Estia.
Zeus era l'essere supremo celeste, sovrano degli dei. A lui erano sacre tutte le vette dei monti, in particolare quella dell'Olimpo, considerata la loro dimora.
Per un greco rappresentava il cielo, il che poteva assumere una doppia valenza: sia l'immagine diurno-notturno; che fasto- nefasto.
Sempre per un greco Zeus era sempre accanto ad un re, soprattutto quando esercita un potere tramandatogli dagli dei, in particolare quando il re esercita un potere di giustizia.
Era è la sorella e sposa di Zeus, viene identificata come patrona della vita matrimoniale, della fedeltà e del parto.
Posidone ha il controllo del mare
Demetra è la dea della terra e il centro principale del suo culto fu Elensi. A lei fu dedicato il culto alternativo, "i misteri di Elensi", che consistevano in una processione da Atene ad Elensi, dove poi alcuni suoi oggetti sacri venivano adorati e dove sua lia Porsepore, dea dell'oltretomba e moglie di Ade, veniva fatta risuscitare dal suolo.
Apollo è il dio che incarna l'ideale della bellezza e della giovinezza. La sua pianta sacra è l'alloro, che secondo la leggenda è la pianta in cui Dafne, che sfuggiva dai suoi inseguimenti amorosi, si trasformò.
Artemide è la dea della caccia, dei boschi della fecondità e della natura.
Ares, dio della guerra.
Afrodite, dea dell'amore, fertilità e bellezza.
Ermete dio della fertilità e dei pastori prima, poi divenne protettori dei viandanti, dei commercianti e dei ladri.
Atena è la dea protettrice delle arti e della saggezza
Efesto è il dio del fuoco, protettore delle arti e delle armi
Estia, è la dea protettrice del focolare domestico.
PENSIERO RELIGIOSO
La mentalità religiosa dei Greci no stabilisce rigide distinzioni fra l'uomo, il suo mondo interiore, il mondo sociale, la sua gerarchia, l'universo fisico e il mondo dell'Aldilà costituito da dei, demoni, morti ed eroi.
Questo non significa che i Greci confondessero tutto, ma facevano delle distinzioni:
distinguevano nel cosmo diversi tipi di potenze, molteplici forme di potere che si estendevano a tutti i piani del reale.
I caratteri principali di un dio si rilevano dal modo in cui le diverse potenze sono riunite, associate, opposte, distinte.
Gli dei greci non sono esterni al mondo, essi sono parte integrante del cosmo; essi non sono creatori del mondo, ma sono stati creati da potenze primordiali.
Quindi, essi sono si in un momento preciso, non sono sempre esistiti.
Questi "nuovi arrivati" rispetto alle potenze originarie, si sono impossessati del potere. Zeus impose ordine e sovranità al mondo che non verranno più discussi. Questa conquista avvenne con difficoltà e lotta, ma anche con l'aiuto di alcuni alleati.
Gli dei sono eterni, ma sono immortali: questo li contrappone agli uomini, detti "effimeri" che appaiono per sire.
Tra gli dei e gli uomini ci sono "gradini" intermedi: ci sono i makrobioi, la cui esistenza dura per miriadi di anni; qualche dio la cui potenza viene diminuita; alcuni uomini possono avere accesso alla divina e condurre con gli dei una vita felice fino al termine dei tempi.
Gli dei non sono ne onniscienti ne onnipotenti; per esempio la dea Demetra vagò ovunque per ritrovare la lia rapita da Ade, ma lei viene a conoscenza della sorte della lia tramite Helios, il sole, che è a conoscenza di ciò che avviene sulla terra, ma non di quello che avviene al di sotto.
Gli dei hanno anche sentimenti come gli uomini, si comportano come loro.
Gli dei inoltre intervengono nelle vicende umane, infatti i Greci avvertono nel loro interno la presenza degli dei; ma ciò non significa che non ci siano delle barriere, anzi queste sono proprio insormontabili.
Per quanto riguarda il destino, talvolta esso sembra stabilito da Zeus, talvolta Zeus pare impotente davanti ad esso e altre volte sembra che debba solo sommertivisi.
Circa il rapporto uomo- dio viene instancabilmente ripetuto che l'uomo e il dio appartengono a razze diverse, quindi l'uomo non deve mai cercare di eguagliare un dio, come avverte una massima greca: "non ignorare i tuoi limiti, contentati di essere un uomo, conosci te stesso".
Altre correnti invece raccomandavano all'uomo di sviluppare la sua parte intima, di rendersi il più possibile simile agli dei e tramite la purificazione di accedere all'immortalità e di divenire dio.
Per quanto concerne l'aldilà, venivano onorate diverse categorie di esseri sovrannaturali: THEOI e DAIMONES, che occupano la posizione dominante.
In secondo luogo c'erano gli eroi, uomini che vissero sulla terra, ma a cui tutta la città rendeva culto; infine i "Felici", morti ordinari, potenze anonime a cui si rivolge la pietà familiare in ogni casa.
I filosofi invece avevano un'altra visione della religione: rifiutano di rappresentare antropomorficamente gli dei e si fanno della divinità una concezione pura dove demoni ed eroi costituiscono una classe intermedia fra gli uomini e theoi.
La religione è civica e politica, la sua funzione essenziale è di integrare colui che adempie atti religiosi nei gruppi sociali cui appartiene. Parallelamente alla religione ufficiale (quella fin qui descritta) si svilupparono altre forme di culto che permettevano all'uomo di accostarsi personalmente alla divinità.
I principali culti mistici furono i culti di Dionisio, i misteri di Eleusi e quelli orfici.
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