L'intervento
italiano
Nel 1915 entarrono
in guerra:
- Bulgaria, a fianco di Austria,
Germania, Impero Ottomano
- Portogallo, Romania, Italia a fianco
della Triplice Intesa e del Giappone
L'Italiana
entrò a fianco dell'Intesa, nonostante la Triplice Alleanza
del 1882 con austria e germania. L'Italia non era entrata in guerra con questi
due ultimi paesi per diversi motivi:
- la guerra era scoppiata quando in
Italia c'era la settimana rossa.
- l'opinione pubblica era contraria ad
entrare in guerra a fianco dell'Austria.
Il ministro dgli
esteri Antonio di San Giuliano si giustificò con l'Austria e la Germania, dicendo che la Triplice alleanza era un
patto difensivo, che l'Italia non era stata consultata per l'ultimatum alla
Serbia e che Vienna non intendevascrivere nel trattato che l'Italia avrebbe
ricevuto compensi territoriali in caso di vittoria. Tuttavia cresceva il numero
di persone favorevoli all'entrata in guerra dell'Italia a fianco dell'Austria.
Interventisti:
- liberali di destra, tra cui il
presidente del consiglio Salandra e il nuovo ministro degli esteri Sidney
Sonnino, a favore della guerra perché ritenevano in questo modo di poter
diminuire le tensioni sociali.
- Gli industriali perché vedevano ella
guerra un'ottima occasione di profitto.
- Il sindacalismo e il socialismo
rivoluzionarioperchè credevano che il conflitto avrebbe portato ad
un rovesciamento dell'ordine capitalista.
- Gli irredentisti che vedevano nella
guerra la conclusione delle lotte risorgimentali con l'annessione del
Trentino e della Venezia-Giulia.
- Gli interventisti democratici.
- Il socialista riformista Leonardo Bissolati.
- Il cattolico Romolo Murri.
- I nazionalisti, tra cui Gabriele
d'Annunzio, che miravano all'annessione di Trento, Trieste, Istria,
Dalmazia.
Neutralisti:
I
liberali giolittiani, perché Giolitti considerava l'Italia uno stato ancora
troppo debole per poter entrare in guerra
I
cattolici per motivi morali
I
socialisti poiché ritenevano la guerra estranea agli interessi dei lavoratori.
Per accelerare
l'entrata dell'Italia in guerra il Ministro degli esteri Sonnino stipulò
segretamente l'accordo con l'intesa nell'aprile 1915, secondo il patto di
Londra entro un mese l'Italia sarebbe dovuta entrare in guerra ed in caso di
vittoria avrebbe avuto:
- Il Trentino ed il Tirolo meridionale
- Trieste
- Istria
- Dalmazia, eccetto la città di
Fiume
- Una base militare in Albania
Giolitti agli inizi di maggio convinse il
parlamento a votare per la non entrata in guerra dell'Italia, costringendo
così Salandra alle dimissioni ma prima che potesse lasciare il posto fu
investito di poteri eccezionali dalla corte: Questa aveva scavalcato la
volontà del parlamento e per creare una pressione da parte del popolo
per l'entrata dell'Italia in guerra, vennero organizzate le "radiose giornata
di maggio" in cui c'erano grandi manifestazioni.
20 maggio 1915= il parlamento votò a
favore dell'entrata in guerra dell'Italia a fianco dell'intesa.
23 maggio
1915=l'Italia dichiarò guerra all'Austria