storia |
NELLO STATO IMPERIALISTA RIFORMISMO E ANNIENTAMENTO SONO FORME INTEGRATE DELLA MEDESIMA FUNZIONE, LA CONTRORIVOLUZIONE PREVENTIVA
Poiché con la formazione dello Stato imperialista il carattere
antagonistico della contraddizione di classe si svela fino in fondo, acuito
inoltre dalla contraddizione tra interesse globale dell'imperialismo e
interessi particolari dell'area (contraddizione interimperialistica), le forme
e gli strumenti del dominio devono necessariamente rafforzarsi e raffinarsi al
massimo grado. Istruito dalle lotte presenti e passate dei popoli su scala
etaria, consapevole della sua debolezza strategica e della forza tattica
che l'enorme apparato gli conferisce, l'imperialismo delle multinazionali punta
all'unico obbiettivo che può prolungargli la sopravvivenza: prevenire ed
annientare la rivoluzione prima che essa possa dispiegarsi in tutta la sua potenza
e mobilitare tutte le sue forze nel progetto strategico vitale: la
controrivoluzione preventiva.
Con il riformismo, le piccole concessioni alle 'aristocrazie'
metropolitane, cerca di bloccare la lotta proletaria prima che raggiunga il
livello di guardia, per recuperarla, rinserrandola poi all'interno del suo
'sviluppo'; contemporaneamente, pacificate le retrovie, passa
all'annientamento di quella parte di proletariato che non può
'comprare' né rinserrare nel suo sviluppo.
Il riformismo non è mai separato dall'annientamento. Non è
un'altra cosa. Il riformismo non è una politica della classe operaia, ma
una politica dello stato imperialista contro il proletariato metropolitano.
Lo Stato imperialista delle multinazionali si presenta quindi come una struttura
riformistico-repressiva altamente integrata e centralizzata. Da una parte
abbiamo gli strumenti pacifici il cui scopo è assicurare il consenso
delle masse: partiti istituzionali, sindacati, mass-media Dall'altra gli
strumenti militari il cui fine è l'annientamento: nuclei speciali,
tribunali speciali, carceri speciali e cioè forze per la repressione
generalizzata. Entrambi sono parti coesistenti e funzionali della stessa
politica. Entrambi sono forme di uno stesso Stato.
Insomma Santillo è il gemello di Lama!
Questa coesistenza delle funzioni riformistico-repressive subisce poi, a
seconda delle fasi del ciclo economico, delle modificazioni di qualità
di una certa importanza, ma non tali da intaccare la sostanza dello Stato
imperialista.
Così nella fase di espansione economica, lo Stato imperialista mostra
soprattutto il volto umano e pacifico del riformismo che però nasconde
denti di acciaio. In questa fase regna la pace, ma si tratta di una 'pace
armata'. Al contrario, nella fase di crisi economica appaiono soprattutto
le armi e il rapporto Stato-società si militarizza sempre più.
Non per questo lo Stato imperialista rinuncia all'uso del riformismo. Solo che
ora esso, avendo perduto la sua base materiale si trasforma in 'pura
ideologia' e tende ad assumere la funzione di 'controllore delle
masse', di 'polizia antiproletaria'.
In questa fase lo scontro tra rivoluzione e controrivoluzione si fa sempre
più generalizzato e si entra così in una nuova fase: la guerra!
Il processo di controrivoluzione preventiva che caratterizza il movimento della
borghesia imperialista in questa fase impone alle forze rivoluzionarie una
nuova elaborazione della strategia per la presa del potere e quindi anche dei
principi e delle forme organizzative.
Non avendosi più una fase politica separata da quella militare perché
nello Stato imperialista riforma e annientamento sono coesistenti e funzionali,
l'unica possibilità di praticare il terreno politico dello scontro si
dà con il fucile in mano.
La strategia insurrezionalista di derivazione terzinternazionalista esce dalla
storia e fa il suo ingresso la guerriglia, la guerra di classe di lunga durata.
Nella fase che abbiamo definito di 'pace armata' (e cioè nella
fase di espansione del ciclo in cui è prevalente l'uso degli strumenti
riformistici su quelli più apertamente repressivi) dal lato delle forze
rivoluzionarie prevale la tattica della proanda armata mentre nella fase
della 'guerra' (e cioè nella fase di crisi del ciclo in cui
diventano prevalenti gli strumenti di repressione e annientamento dei
comportamenti antagonistici della classe) dal lato delle forze rivoluzionarie
prevale la pratica della guerra civile rivoluzionaria.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta