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PRIMO LEVI
È un chimico ebreo di Torino, nasce nel 1919 e muore suicida. Viene deportato durante la II guerra mondiale.
Se questo è un uomo è scritto in base alla sua esperienza, nel tentativo di capire, scrivendo, quello che è successo.
La tregua è quel romanzo che scrive quando ritorna. Si chiama così perché dopo che è tornato capisce che è stato un momento di tregua fra gli orrori del lager e la difficoltà di reinserirsi nella vita quotidiana. Non può più credere in un uomo diverso.
Il suo ultimo romanzo si chiama Sommersi e salvati, cioè c'è sempre chi viene sommerso e chi viene salvato. Si chiederà, con grande senso di colpa, perché a lui è toccato salvarsi. Si distingue per una prosa lucida e semplice.
Nel suo suicidio c'è l'incapacità di credere nell'uomo e nel futuro.
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