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RIGIDA CENTRALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE STATALI SOTTO IL CONTROLLO DELL'ESECUTIVO
La rigida centralizzazione dei centri vitali dello Stato nelle
mani della borghesia imperialista attraverso la burocrazia è condizione
necessaria per la sua ristrutturazione: solo così, infatti, è
possibile controllare le tensioni particolari dell'area e risolverle,
subordinandole, all'interno del piano imperialistico globale. Per questo nei
vari Stati-nazione assistiamo allo svuotamento progressivo del potere del
Parlamento e al rafforzamento di quello dell'Esecutivo.
Negli Stati-costituzionali borghesi, infatti il Parlamento istituzionalmente
è la sede in cui dovrebbe, mediante la 'lotta' tra i partiti,
affermarsi la sintesi dei vari interessi particolari dell'area di cui questi
partiti sono l'espressione; ma come tale esso risulterebbe poco
'governabile' dall'imperialismo e quindi strumento inefficiente per
la realizzazione della sua politica.
L'Esecutivo invece, nella misura in cui è direttamente controllato e
formato da personale politico imperialista, è in grado di assolvere
molto più efficacemente a questo compito.
Assistiamo così ad un capovolgimento dei ruoli: lo Stato noti è
più come nella tradizione liberal-democratica espressione dei vari
partiti, ma ora sono i partiti ad essere 'espressione' dello Stato; e
l'Esecutivo non è più l'espressione politica dei rapporti di
forza interni al Parlamento, ma lo strumento 'straniero' degli
interessi della borghesia imperialista nell'area nazionale. E' lo Stato
cioè che ora usa i partiti, li rivitalizza attraverso il finanziamento
pubblico e se ne serve per mobilitare e organizzare le masse intorno alla sua
politica.
Con l'affermazione dello Stato imperialista si compie quindi fino in fondo il
processo di statalizzazione della società e come ha scritto Ulrike
Meinhof:
' nella completa compenetrazione di tutti i rapporti
dell'imperialismo attraverso il mercato e del processo di statalizzazione della
società, attraverso gli apparati statali repressivi ed ideologici non
esiste nessun luogo e nessun tempo dove tu potresti dire di qui io parto'.
Ma, nello stesso tempo, proprio il carattere globale, totalizzante e
totalitario di questo dominio, crea una frattura insanabile tra
'apparati' e 'società civile' e l'uno e l'altra si
ergono contrapposti nei loro interessi antagonistici. Così dal lato
delle lotte proletarie la statalizzazione della società costituisce, suo
malgrado, un potente fattore di unificazione e semplificando le mediazioni,
anche di accentuazione del loro carattere rivoluzionario e antimperialista.
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