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STRUTTURA DEL KURA
Gli edifici a prova d'incendio, i kura, spesso vengono adibiti ad alloggio, e allora forse vale la pena di descrivere brevemente la loro struttura. Sono edifici progettati espressamente come depositi ininfiammabili. Generalmente sono a due piani, con muri di uno spessore che va dai diciotto pollici ai due piedi o più, fatti di fango applicato sopra un'intelaiatura molto solida e robusta. Le travi vengono fittamente dentellate, legate con un fune di fibra grossa, e ricoperte di piccoli bambù. Corte funi di fibra grossa, lunghe un piede, vengono attorcigliate strettamente alle traverse ed ai montanti. Questa preparazione ha lo scopo di dare maggior aderenza agli strati di fango che verranno applicati successivamente.
Prima di passare a questa operazione, viene innalzata una gigantesca impalcatura per avvolgere completamente l'edificio. In effetti, questa forma una gabbia mastodontica alla quale vengono appese stuoie di lia, perché il fango dell'intonaco non secchi molto rapidamente. La gabbia è abbastanza ampia da permettere agli uomini di lavorare tutt'intorno, e sotto di essa, senza fatica. Gli strati di fango vengono stesi uno dopo l'altro, lasciando trascorrere un lungo intervallo fra le applicazioni, in modo che ogni strato possa seccare bene. Il comportamento di uno di questi edifici a prova d'incendio richiede due anni o più. Costruiti i muri, gli si applica un mantello di intonaco, oppure una miscela di intonaco e nerofumo, e si crea una superficie perfettamente lucida, che pare di lacca nera. Il nero brillante si ottiene strofinando prima con la stoffa, poi con della seta e infine con le mani. Un kura appena costruito presenta un aspetto straordinariamente solido e imponente. I tetti hanno uno spessore enorme, dei colmi giganteschi ornati con ure artistiche in stucco, e sono rifiniti con tegole decorative ad altorilievo. La magnifica brillantezza di questi edifici si deteriora in fretta, ed essi finiscono per assumere una tonalità opaca o color ardesia; a volte vengono intonacati con una mano di bianco. Al muro si vede sporgere una serie di lunghi ganci di ferro che servono per sostenere un involucro di legno regolabile, che viene usato spesso per coprire i muri e proteggerli dagli effetti degli agenti atmosferici. Questi involucri di legno vengono addossati agli edifici, lasciando apposite fessure per i ganci, e vengono fissati con lunghe aste di ferro messe trasversalmente sulla parete e fermate dalle punte uncinate dei ganci di ferro.
Le finestre degli edifici di questo tipo son piccole, e chiuse da ante scorrevoli molto spesse e robuste, oppure da doppie imposte che girano su cardini. Lungo il bordo delle imposte ci sono delle scanalature, o gradini, identiche a quelli che si trovano sui portelloni di una cassaforte di banca. Quando scoppia un incendio, si prendono ulteriori precauzioni, stuccando le fessure delle imposte con del fango, che è sempre a portata di mano, in una miscela preparata per tale emergenza. Pare che questi edifici, se costruiti a regola d'arte, rispondano magnificamente al loro scopo; e quando, dopo un incendio, tutta la zona circostante è completamente spianata questi kura neri e sporchi troneggiano giganteschi sullo sfracello generale. Non tutti però resistono, poiché il fumo che spesso si vede uscire da alcuni, indica che non sempre le casseforti sono a prova d'incendio, come da noi.
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