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SULLE FORME DELL'AZIONE DI GUERRIGLIA NELL'ATTUALE CONGIUNTURA
Ogni fenomeno nel suo divenire si trasforma. Questa
trasformazione non è solo 'quantitativa', ma investe anche la
sua 'qualità': Questa è una legge generale del
materialismo dialettico e perciò vale anche per la guerriglia e le sue
forme di combattimento:
1 - All'inizio e per forza di cose, operavamo per piccoli nuclei, e abbiamo
praticato piccole azioni. 2 - Poi, crescendo la forza e il radicamento della
guerriglia, siamo passati ad azioni più complesse che impegnano
contemporaneamente ma sempre in piccole azioni, più nuclei. 3 - Oltre
ancora la guerriglia si è mossa per camne e cioè
contemporaneamente in più poli sulla stessa linea di combattimento.
Questa è una direttrice di crescita della guerriglia.
Una seconda direttrice di crescita è stata quella del passaggio da
'azioni rapide' ('mordi e fuggi') ad 'azioni
prolungate' (Amerio, Sossi, Costa) ciò ci ha consentito di svolgere
una proanda armata più incisiva e di dimostrare al Movimento di resistenza
i livelli raggiunti dalla guerriglia nell'organizzazione del potere proletario.
Ci ha consentito inoltre di ampliare e moltiplicare le contraddizioni
all'interno dello Stato.
Una terza direttrice infine è stata quella del rapido concentramento di
forze numerose per attaccare il nemico in piccole battaglie (Casale, Coco).
Abbiamo riassunto queste tre direttrici di crescita dell'azione guerrigliera
perché sono quelle che fanno emergere con maggiore intensità i contenuti
fondamentali della guerriglia.
La forza reale della guerriglia dimostra non solo 'alzando il tiro'
ma soprattutto impostando camne sempre più articolate (che investono
un numero crescente di poli); impegnando il nemico in azioni prolungate che
esaltino ed esasperino tutte le sue contraddizioni interne, attaccando le forze
nemiche di sorpresa in battaglie via via più consistenti che forniscano
alle masse proletarie il margine reale della crescita della forza guerrigliera.
Inoltre la ristrutturazione dello Stato Imperialista delle Multinazionali si
caratterizza per la sua estrema militarizzazione e per la concentrazione di
forza militare a difesa dei suoi organismi vitali, del proprio personale di
direzione, delle sue strutture fondamentali ecc.
Sviluppare l'iniziativa rivoluzionaria per disarticolare politicamente e
militarmente questo apparato, comporta l'adozione di nuove tecniche di
combattimento che preurino e facciano vivere sin da oggi l'aspetto
fondamentale della guerra civile dispiegata: l'annientamento delle forze imperialiste.
Questo non significa che non esistono più mediazioni adottabili, ma che
esse vanno viste in rapporto dialettico con la necessità di incidere
'militarmente' per poter incidere 'politicamente'.
Compito dell'organizzazione guerrigliera è di passare dalle azioni
cosiddette 'dimostrative' a quelle che danno al combattimento un
inequivocabile significato 'distruttivo' della forza nemica. Nessun
obbiettivo deve essere difendibile, dai gorilla e dai mercenari del regime,
nessun bunker nel quale gli agenti della controrivoluzione si nascondono deve
potersi dire 'sicuro'.
Le tecniche della guerriglia consentono questo, dobbiamo farle nostre ed
addestrarci ai nuovi livelli di combattimento che la guerra di classe ci
impone.
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