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Voltaire ed il concetto di dialogo
Voltaire François Marie Arouet, nacque
a Parigi nel 1694. Studiò
dai gesuiti, dove ebbe un'eccellente educazione. Era profondamente sectiunesiano come tutti i
giovani intellettuali dell'epoca, ma lui a scuola si distinse più degli
altri con la sua notevole intelligenza. Nel 1711 ci fu il suo ingresso in
società, dove si fece notare grazie allo spirito sagace e brillante e fu
avviato all'avvocatura ed alla carriera diplomatica. Ma lui non volle divenire
avvocato o notaio come avrebbe voluto suo padre, lui voleva conquistare Parigi e la corte con i suoi versi e le sue
tragedie. Il soggiorno a Londra era stato prezioso; ha scoperto il liberismo e il filosofo francese non
resta indifferente a quella libertà di pensiero che l'Inghilterra stava
offrendo agli uomini di cultura, mentre questi nel resto d'Europa, ma
soprattutto in Francia, sono criminalizzati. Intanto l'attività
intellettuale e politica di Voltaire divenne sempre più intensa e culminò
con le opere Trattato sulla tolleranza
(1763) e Dizionario filosofico
(1764), nonché la pubblicazione di libelli contro l'intolleranza religiosa
della Chiesa cattolica, di satire, di opere teatrali e di racconti filosofici.
Ateo convinto. La concezione deistica di Voltaire viene ora
apertamente finalizzata alla critica del cristianesimo , inteso come fonte di
intolleranza e di guerra e , quindi ostacolo allo sviluppo storico dell'
umanità: una religione del tipo di quella cristiana impedisce all' uomo
di servirsi della propria ragione imponendogli di compiere assurdi atti di
fede.
Analogamente, in ambito politico, Voltaire difende il diritto di ogni cittadino alla libertà civile e politica (in primo luogo alla libera espressione delle proprie idee) , in contrapposizione a un assolutismo dal quale egli non si attendeva ormai più alcuna collaborazione . I diversi aspetti della polemica illuministica di Voltaire trovano quindi il loro centro unificatore nella difesa della tolleranza come valore imprescindibile per garantire pace , giustizia e progresso civile , come egli sostiene accortamente nel Trattato sulla tolleranza del 1763; ' disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo ' egli afferma .
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