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1945: la fine della Seconda Guerra Mondiale.
A nulla valse
l'impiego delle bombe a razzo V1 e V2 da parte della Germania: era l'agonia.
Data ormai per certa la vittoria, Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrarono nel febbraio
smilitarizzazione della Germania e sua divisione in 4 zone d'occupazione: americana, russa, inglese e francese;
influenza dell'URSS nell'Europa orientale;
influenza degli americani nell'Italia, Grecia e Nazioni occidentali;
creazione dell'ONU, in sostituzione della Società delle Nazioni.
Per la folle ostinazione di Hitler si prolungò ancora il conflitto, con la speranza di utilizzare in tempo nuove armi (probabilmente la bomba atomica), che gli scienziati e tecnici tedeschi stavano preparando. Nel marzo 1945 gli eserciti alleati sferrarono l'attacco su tutti i fronti. Nell'aprile del 1945 il fronte italiano cedeva, gli alleati occuparono tutto il paese, dopo aver superata la linea Gotica, lungo l'appennino tosco - emiliano.
L'avanzata fu favorita dal fatto che il CLNAI (Comitato Liberazione Nazionale alta Italia) ordinò l'insurrezione a tutte le formazioni partigiane. Genova, Torino, Milano insorsero liquidando le truppe fasciste e costringendo alla fuga i Tedeschi.
Era il 25 aprile 1945
Questo contributo alla conclusione della guerra in Italia impedì anche la distruzione degli impianti e delle industrie da parte dei Tedeschi, salvaguardando le condizioni per la ripresa economica.
Il 27 aprile 1945, Mussolini veniva catturato a Dongo, sul lago di Como, dai partigiani nel tentativo di passare in Svizzera e il 28 aprile veniva fucilato insieme ad altri gerarchi, alla comna Clara Petacci, i cui corpi furono appesi a Piazzale Loreto, nello stesso luogo dove, nell'agosto del 1944, furono fucilati 15 antifascisti.
Nello stesso tempo
si compiva la catastrofe germanica. I russi
invadevano
Hitler, rimasto a Berlino,
ormai chiuso in un cerchio di fuoco, si suicidava nei sotterranei della
cancelleria del Reich il 30 aprile 1945 ed il 7
maggio
Il 1° settembre 1945, vide la resa dell'imperatore Hiroito, il quale fu costretto il giorno dopo, sulla corazzata Missouri, ancorata nella baia di Tokyo, a firmare l'armistizio tra gli Stati Uniti e il Giappone.
Nello stesso anno, il 26 giugno 1945, fu tenuta un'importante conferenza a San Francisco, in cui Roosevelt, Churchill, Stalin, si accordarono per fondare una organizzazione internazionale delle "Nazioni unite".
L'ONU nasceva con lo scopo di preservare le generazioni future dal flagello della guerra. Il nuovo ente presentava delle novità rispetto alla precedente "Società delle Nazioni"; tra l'altro è fornito di un esercito internazionale, destinato a vegliare per risolvere ogni possibile conflitto tra i popoli.
Il 1945 fu considerato l'anno 0 per l'Europa: gli uomini trovarono ancora la forza per risorgere, creare nuove forme di vita sociale e politica.
Gli alleati avevano dunque riportato una vittoria totale. La responsabilità del conflitto fu fatta ricadere sui gerarchi nazisti, che vennero condannati come criminali di guerra nel processo di Norimberga, celebrato tra il novembre 1945 e l'ottobre 1946.
L'immane conflitto aveva provocato oltre 40 milioni di morti.
Con il piano MARSHALL dell'aprile 1948, con il
quale vennero stanziati circa 5 miliardi di dollari per il primo anno, i paesi
occidentali che vi aderirono misero a punto programmi congiunti di produzione,
esportazione ed investimenti, in modo da utilizzare nella forma più
redditizia gli aiuti americani. Si trattava di un accordo multilaterale in quanto
presupponeva un'intesa tra i vari paesi europei, fondata sulla
solidarietà economica internazionale e non sulla rivalità tra le
singole nazioni. L'Unione Sovietica non aderì al piano MARSHALL, così come i paesi dell'Europa orientale
sottoposti alla sua influenza ed accusò gli USA di voler asservire
l'Europa ai propri interessi economici. A questa accusa gli americani risposero
denunciando il disegno egemonico sovietico non soltanto sui paesi occupati
dall'Armata Rossa, ma anche su
quelli dell'Europa occidentale, dove erano operanti partiti comunisti molto
fedeli alle direttive di Mosca.
In seguito allo scontro politico tra le due superpotenze, chiamato periodo della Guerra Fredda, si formarono in Europa due blocchi contrapposti: nella parte orientale si imposero le democrazie popolari, soggette all'influenza sovietica; nella parte occidentale si affermarono le democrazie parlamentari, in piena concordanza politica, militare ed economica con gli Stati Uniti.
Simbolo della divisione europea fu Berlino che venne divisa in due settori di occupazione: ad est quello sovietico e ad ovest quello americano, anglo-francese.
Va fatto notare che
la ripresa economica nella Repubblica Democratica Tedesca (RDT) incontrò
maggiori difficoltà a causa delle riparazioni di guerra pretese
integralmente dall'URSS, che comportavano lo smantellamento dell'apparato
industriale salvato dalle distruzioni della guerra, della mancanza di materie
prime e della continua emorragia di cervelli e di manodopera qualificata,
soprattutto verso
Tale situazione rimarrà fino al 1989, con la caduta del muro di Berlino ed il fallimento dell'ideologia comunista.
Inoltre, va anche ricordato che gli Stati Uniti e gli alleati occidentali decisero nel 1949 di costituire il Patto Atlantico o Nato, un'alleanza militare a carattere difensivo; mentre l'Unione Sovietica rispose istituendo nel 1955, con i paesi sateliti, il Patto di Varsavia, anch'esso a scopi difensivi.
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