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ERODOTO - pater historiae - (definito così da Cicerone)

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ERODOTO - pater historiae - (definito così da Cicerone)


INTRODUZIONE Il vero storico non si accontenta di raccontare il fatto, ma ne cerca le cause e le conseguenze. In più il suo è un lessico e un greco elementare (il più grande storico è forse Tucidide, ma Erodono è il primo ed è il più semplice).

In grecia si comincia a scrivere storia nel VI sec. a.C., prima esisteva solo la poesia (Omero). Poi si sente il bisogno di liberare la storia dal mito e si passa alla prosa (anche se Erodoto non riesce a liberarsene del tutto del mito).

La prima prosa sono i locoi - muhoi (racconti più o meno leggendari).

Molti si trovano nelle opere Erodotee.

Altri scritti sono nelle liste sacerdotali, magistrali o sportive.

I primi prosatori sono i logografi ionici (fioritura della Ionia, Mileto) uomini che praticavano la navigazione di cabotaggio, non si allontanavano mai dalla costa, e una volta tornati pubblicavano i diari di bordo.

Uno dei più noti logografi prima di Erodoto è Ecateo di Mileto, che scrisse perigcgsiq tgq cgq (una descrizione della terra) e allegò anche una prima cartina della terra.


VITA Nacque nel 484 a.C. ad Alicarnasso. Parlava il dialetto dorico ma volendo scrivere "logoi" doveva per forza usare il dialetto ionico.

E' il primo viaggiatore famoso (essendo la sua patria in mano ai tiranni decise di partire) e viaggiò per il Mediterraneo, l'Egitto, la terra Sciita e l'Impero Persiano.

Fu conquistato da Atene e conobbe Pericle e Sofocle.

Nel 444 Pericle gli chiese di far parte del gruppo di coloni che volevano fondare una colonia a Turi (Calabria). L'obiettivo era quello di formare una Colonia Panellenica per unire i popoli greci.

Poi di lui non si hanno più notizie, si presume che sia morto nel 430.


OPERE Scrisse nove libri (come il numero delle muse):

- Carattere etnografico e filopersiano

1) Ciro il grande

2) Imprese di Cambise

3) Cambise - Dario

4) Conquista della Scozia

- Carattere storico e filoateniese

5) Insurrezione della Ionia

6) Prima guerra persiana

7) Morte di Dario - Serse



8) Seconda guerra Persiana

9) Ultime vicende - Sesto


VISIONE DEL MONDO Erodoto ha una visione teonoma del mondo, infatti per lui gli dei ancora intervengono, ancora dominano.

Il suo pensiero si può paragonare a tre diversi personaggi storici:

Eschilo: primo grande tragediografo ateniese, come Erodoto è convinto che quando un uomo commette un peccato di "ubris" (tracotanza) viene raggiunto sempre e comunque dalla "dike" (giustizia divina). Erodoto parla di risentimento degli dei e bisogno di riequilibrare le cose con una punizione.

Sofocle: altro grande tragediografo, lui e Erodoto furono grandi amici e vissero nella stessa Atene. Tutti e due credono nell'ineluttabilità del destino, cioè l'impossibilità per l'uomo di sfuggire al suo destino.

Gli antichi ricorrevano agli oracoli o ai sogni. Ma per una tragica ironia, più l'uomo cerca di contrastare il suo destino, più quello gli va incontro.

Omero: Erodoto come già Omero si chiede se l'uomo nel suo agire abbia una sua libera volontà o sia sempre manovrato dagli dei. Risolvono il problema in maniera molto semplice, affermando che esistono entrambe le cose. Il dio ordina una cosa e l'uomo obbedisce a quest'ordine impegnando la propria volontà (assumendosi la responsabilità delle conseguenze).


STILE: Lo stile di Erodoto è scorrevole, semplice e anche abbastanza uniforme,. I critici rilevano la "gioia ionica del novellare" (il piacere che hanno i popoli ionici nel dilungarsi con dettagli, parentesi, . ) come, in fondo, Omero.


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