EUGENIO MONTALE - La
biografia
Nasce
a Genova il 12 ottobre del 1886. Trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra
Genova e Monterosso, luoghi e paesaggi divenuti poi essenziali per la sua
poesia. Di salute malferma, compie studi irregolari, nutrendo una forte
passione, oltre che per la letteratura e la poesia, anche per il canto. Nel
1917 viene chiamato alle armi come ufficiale di fanteria. Dopo la guerra
stringe rapporti sia con gli scrittori che a Genova frequentano il Caffè
Diana in Galleria Mazzini (in particolar modo con Camillo Sbarbaro) sia con il
gruppo torinese di Piero Gobetti, che negli anni venti cerca di attuare una
resistenza culturale al fascismo, in opposizione al futurismo e al dannunzianesimo.
Nel 1925 pubblica, proprio per le edizioni di Gobetti, il suo primo libro di
poesie, Ossi di seppia, e firma il manifesto antifascista di Croce. Sempre nel
'25 esce sulla rivista milanese «L'esame» l'articolo Omaggio a Italo Svevo, con
cui contribuisce in modo determinante alla scoperta dello scrittore triestino,
di cui negli anni successivi diviene amico. Nel '26 conosce inoltre Saba e il
poeta americano Ezra Pound, e d'allora indirizza una viva attenzione alla
letteratura anglosassone. Nel 1927 raggiunge l'indipendenza economica dalla
famiglia ottenendo un impiego a Firenze presso la casa editrice Bemporad; e
conosce Drusilla Tanzi, moglie del critico d'arte Matteo Marangoni, che
più tardi diverrà sua comna, ma che sposerà solo nel
1962. Nel '29 è nominato direttore del Gabinetto scientifico-letterario
Vieusseux, dal quale incarico nel '38 verrà esonerato, avendo sempre
rifiutato di iscriversi al partito fascista. In quegli anni Montale è
uno dei principali animatori della vita intellettuale fiorentina: frequenta il
noto caffè degli ermetici «Le Giubbe Rosse», fa amicizia con i maggiori
scrittori italiani del tempo, (Vittorini, Gadda), ed inoltre allarga sempre
più i sui interessi alla cultura europea. Negli anni bui della guerra e
dell'occupazione tedesca vive attraverso collaborazioni a riviste e soprattutto
grazie ad una varia attività di traduttore. Pubblica nel '39 la sua
seconda raccolta di poesie Le occasioni e nel'43, a Lugano, Finisterre, un
volumetto di liriche scritte tra il '40 e il '42, esportato clandestinamente in
Svizzera. Finita la guerra, si iscrive al partito d'azione, riceve un incarico
culturale dal Comitato Nazionale di Liberazione e fonda, con Bonsanti e Loira,
il quindicinale «Il Mondo». La sua esperienza politica è tuttavia assai
breve: le sue aspirazioni ad un'Italia liberale ed europea, estranea a chiusure
nazionali e provinciali, vengono fortemente deluse dallo scontro creatosi nel
dopoguerra tra il nuovo clericalismo e la sinistra filostalinista. All'inizio
del '48 la sua vita, fino ad allora così «normale», comincia a mutare.
Si trasferisce infatti a Milano, dove lavora come giornalista e critico
letterario al «Corriere della Sera» e al «Corriere d'Informazione». Pubblica
sia una nutrita serie di interventi di attualità culturale e politica
che tendono a sostenere una cultura borghese critica e razionale, sia
recensioni musicali (raccolte nel 1981 nel volume Prime alla scala), reportages
di viaggio in diversi paesi del mondo (raccolti nel 1969 nel volume Fuori di
casa) e numerosi brevi racconti, la maggior parte dei quali costituiranno il
volume Farfalla di Dinard (1958). Nel '56 esce la sua terza raccolta di poesie,
per lo più risalenti agli anni della guerra e dell'immediato dopoguerra,
La bufera e altro. Negli anni Cinquanta e Sessanta viene considerato il
più grande poeta italiano vivente, modello di cultura laica e liberale,
tanto che riceverà diversi riconoscimenti culminanti nel 1967 nella
nomina a senatore a vita, e nel 1975 nel premio Nobel per la letteratura. Nel
1966 pubblica le riflessioni di Auto da fé, e nel 1973 il volumetto Trentadue
variazioni. Dopo un periodo di completo silenzio poetico esce nel 1971 Satura,
e nel 1973 Diario del '71 e del '72, nel 1977 Quaderno di quattro anni; ed
infine nel 1980, caso unico per un autore contemporaneo vivente, viene
pubblicata l'edizione critica della sua intera Opera in versi. Trascorre gran
parte della vecchiaia nell'appartamento milanese in via Bigli 15. Muore a
Milano il 12 settembre 1981.