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LA RETORICA
Con il termine RETORICA indichiamo propriamente quelle nozioni,quegli insegnamenti,quei precetti che guidano la composizione del discorso, di un'orazione,l'arte del parlare,che ci da come prodotto un manuale. Secondo la tradizione,la sua nascita avviene verso la metà del V secolo,in Sicilia,dove, una volta cadute le tirannidi,,sono sempre più numerosi i processi per la rivendicazione delle proprietà precedentemente estirpate,ed è in questo contesto che fanno la loro apparizione Còrace e il suo allievo Tisia, ai quali era stato affidato il compito di mettere per iscritto i precetti di retorica. Grazie a questi autori nasce una prima trattatistica , da qui si ha la fioritura dello studio della retorica,che dalla Sicilia si muove in Attica,arriva ad Atene,dove trova il suo sviluppo e arricchimento per mano della scuola dei Sofisti,coloro cioè," dotati di un sapere inaccessibile agli uomini",ma questo termine,in seguito troverà valenza negativa,per opera dei poeti comici,quale Aristofane( cfr le Nuvole),e di Platone ed Aristotele;questo termine infatti verrà ad indicare disonestà intellettuale e morale;si trattava infatti di insegnanti a amento,un vero e proprio scandalo,poiché permettevano a tutti di procurarsi la loro conoscenza. Sono per lo più insegnanti di teknh,ovvero uno strumento indispensabile per partecipare alla vita politica,per far valere la propria opinione attraverso la parola, areth rhtorikh finalizzata alla' areth politikh.
Tra le ure più importanti e Protagora,( 490-420 ac), il primo e più anziano dei sofisti,e Gorgia(490-380 ac),maestro di areth rhtorikh. L'arte del sofista in sostanza è quella di insegnare ad esprimere le proprie idee in modo chiaro e capace di persuadere,confutando le affermazioni degli avversari,argomentando abilmente le proprie. A fare della retorica una delle prerogative essenziali per la composizione dei propri discorsi è Isocrate(436-338ac),il quale scrive per proanda,per diffondere la sua immagine e quella della sua scuola,egli si propone di formare dei bravi politici,insegnando loro l'arte retorica:ritiene infatti che attraverso quest'ultima si possa formare una classe dirigente adatta a guidare lo Stato. Egli non vuole assolutamente essere confuso con i Sofisti,le sue opere sono pubblicate per essere lette,inoltre ritiene che debbano essere considerate le qualità naturali dell'allievo e la singola esperienza di ognuno,e di non ridursi quindi a una "meccanica applicazione"degli insegnamenti del maestro di retorica(retore),al contrario quest'ultimo deve insegnare ad argomentare con il fine di persuadere,e riveste un ruolo importante nella vita politica della città,così tanto da condizionarla quasi,imponendo la propria linea di pensiero tramite gli allievi,futuri uomini politici. A questo proposito ,ricevette attacchi da Platone e dalla sua scuola,imponente avversario anche della scuola sofista. Platone(427-347ac),discepolo di Socrate,considera la retorica come un'arte della contraffazione,dell'ingannare,una vera e propria seduzione della moltitudine,che ha come unico fine la ricerca del piacere,e non dei valori più importanti,quali il bene e il giusto. Nel "Gorgia",uno dei suoi dialoghi giovanili(o socratici), porta avanti la sua posizione antisofistica attraverso la ura di Socrate,che la definisce appunto una pratica empirica ed ingannevole. In seguito nel "Fedro",appartenente ai dialoghi della maturità,introdurrà il concetto di "retorica filosofica",ovvero l'arte di saper dirigere le anime attraverso le parole,ben distaccata e distinta da quella basata sull'inganno e l'apparenza. Diversa invece è la posizione di Aristotele,sebbene la sua formazione sia avvenuta per lo più nell'Accademia platonica:egli infatti,sostiene che la retorica sia in stretto rapporto con la dialettica,alla base di entrambe ci sono argomentazioni rigorose con le relative dimostrazioni,sillogismi,e inoltre,mette in rapporto con la retorica anche l'etica. Secondo Aristotele,la retorica non è la persuasione in se e per sé, ma è la pratica di mettere in luce i mezzi di persuasione che si possono trovare intorno a ciascun argomento. Dal punto di vista dell'etica invece,egli afferma che a giocare un ruolo importante è la personalità del maestro:ed ecco qui che viene inserita di nuovo in un contesto di retorica intesa come tecnica di persuasione,di seduzione.
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