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LA VITA DELL'INTELLETTUALE
Storia dell'arte
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Tecniche di comunicazione e relazione
francese
storia
La vita dell'intellettuale deve essere coinvolta nell'arte, farsi arte essa stessa. L'identità di arte e vita è perfettamente resa nel romanzo Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde.
Oscar
Wilde was born in
In the 1880's he was a
well-know ure on
He was loved by public because he had the courage to go aganist victorian priderie.
Yet in 1890's he had a
homosexual love affair causing great scandal
and he was improsoned in reading for two years. When he left prison he
was bankrupt and he went to
Oscar Wilde become very famous for his only novel: The picture of Dorian Gray.
Dorian Gray was a fashinating young man, who, after seeing the picture of himself made by Basil Hallward, wished to remain young and beautiful forever as in the portrait. He made a pact with the devil, with which only the picture grew old, while he remained young. Influenced by Lord Watton he lead an immoral life, and when he killed the painter, oppressed by a sense of guilt, he stabbed the portrait, and he died. After his death, the portrait resumed its original beauty, while the signs of dissolute life appeard on Dorian's body.
Questo libro è la maggiore espressione del movimento estetico, dell'esaltazione del bello sopra ogni schema morale.
In Italia il maggiore esponente dell'estetismo è D'Annunzio.
Italiano:
D'Annunzio visse una vita all'insegna dell'arte, inseguendo le dottrine proposte dall'estetismo. La sua vita fu caratterizzata da una forte attività mondana e dall'interessamento a molti tipi di esperienze.
Nato nel 1863 in una famiglia benestante, cominciò precocemente la pubblicazione delle sue opere. Terminati gli studi liceali, si trasferì a Roma, dove intraprese una vita mondana, frequentando i salotti più esclusivi. Divenne famoso dedicandosi a opere di carattere a volte considerato scandaloso per i contenuti, come il suo celeberrimo romanzo il Piacere.
Negli anni seguenti al Piacere egli intraprende una relazione amorosa con l'attrice Eleonora Duse e conduce una vita molto lussuosa che non poteva permettersi. In seguito fu costretto a scappare in Francia per sfuggire ai creditori. Non torna in Italia che nel 1915.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, D'Annunzio presa una posizione fortemente interventista, e si propose come volontario, partecipando attivamente al conflitto come aviere.
Alla fine della grande guerra, grazie alle sue doti di abile oratore e persuasore, si fece interprete dei rancori popolari per la "vittoria mutilata".
Dopo l'avventura fiumana, per volere del Duce, si trasferì al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera che per lui fu regno d'esilio.
Egli dedicò gli ultimi anni della sua vita a fare di questo posto un museo dedicato alla sua vita e alla sua arte nella celebrazione della bellezza.
Qui morì nel 1938.
All'inizio viene presentato il protagonista, Andrea Sperelli Conte d'Ugenta, che in un pomeriggio invernale aspetta a Palazzo Zuccari, sua residenza a Piazza di Sna, la sua amante di un tempo, la bella Elena Muti, con la quale spera di riallacciare la relazione.
Nell'attesa egli ricorda i bei tempi passati e spera possano ripetersi in futuro, ma Elena, che nel frattempo si era risposata delude le sue aspettative. Andrea Sperelli durante un duello con un rivale viene ferito e trascorre il periodo di convalescenza nella villa al mare della cugina. Qui conosce Maria Ferres, della quale riamane affascinato. I due passano l'estate insieme, ma con l'arrivo dell'autunno, Andrea ritorna a Roma e alla sua vita dissipata. Il romanzo si conclude con una notte d'amore tra Maria e Andrea, ma quest'ultimo si lascia sfuggire un'invocazione a Elena. Maria inorridita lo abbandona e Andrea conscio del proprio fallimento si ritira a Palazzo Zuccari.
Questo romanzo può essere considerato il risultato della combinazione tra l'esperienza autobiografica dell'autore e le sollecitazioni culturali che provenivano dalla Francia.
Infatti il decadente Karl Joris Huysmans aveva fissato in Des Essentes, protagonista del romanzo A Rebours, il prototipo dell'eroe decadente, del dandy raffinato, colto e spregiudicato, dedito al culto del bello e costantemente impegnato nel dare alla sua vita una dimensione estetica.
Des Essentes, dopo aver sperperato il suo patrimonio, si trasferisce a Fontain aux roses, dove vivrà controcorrente. In classe abbiamo letto un brano tratto da questo romanzo, che spiega come il protagonista si guadagni la reputazione di eccentrico, offrendo agli intellettuali del tempo delle cene che facevano scalpore.
Nel passaggio che abbiamo analizzato Des Essentes organizza una cena funebre. Trasforma debitamente la sua abitazione e il giardino, in modo da renderli più macabri possibile e per dare agli invitati davvero l'impressione di essere a un funerale.
Si commemorava infatti la momentanea morte della sua virilità. In questa atmosfera lussuosa e raffinata il protagonista si abbandona a uno spleen mortale che poco a poco lo rovina.
Des Essentes è la quintaessenza dell'eroe che è l'incarnazione del nuovo male del secolo, quello della Decadenza.
Tecniche di comunicazione e relazione:
La capacità dialettica di D'annunzio è stata universalmente riconosciuta, tanto che a volte si definisce dannunziano un testo caratterizzato da una retorica raffinata. Questo genere di espressioni altisonanti, sono tipiche anche del linguaggio della proanda, che è una strategia persuasiva con lo scopo di influenzare l'opinione pubblica. Questa è una tecnica di comunicazione che fa leva sulla psicologia dell'individuo utilizzando soprattutto mezzi di comunicazione di massa. D'Annunzio, abile oratore, selezionava le informazioni più favorevoli al soggetto per cui era svolta la proanda e si fissava degli obiettivi da raggiungere. Il poeta vate, distorceva anche la realtà pur di raggiungere l'obiettivo prefissosi, manipolava le informazioni al fine di nobilitare le sue tesi e di rendere impopolari quelle contrarie. Usava parole generiche di alto significato emotivo, che coincidevano con emozioni forti, come amore e patria.
Semplificando fatti complessi in semplici slogan di sicuro impatto e facile ricordo, nasce la sua più celebre frase: "O FIUME O MORTE!"
Storia:
D'Annunzio infatti, abile stratega e interventista dichiarato, prese molto a cuore la situazione fiumana. Egli infatti voleva rivendicare i diritti dell'Italia su Fiume. Nel 1919 organizza un corpo di spedizione, raggruppa ufficiali ed ex militari e si autonomina loro capo. Il poeta soldato riesce facilmente nella sua impresa sostenuto da Mussolini e con un plebiscito i cittadini fiumani si dichiarano favorevoli all'annessione. Sull'onda del successo D'Annunzio riprende la sua attività espansionistica e sbarca a Zara occupandola.
Le potenze alleate ammoniscono il governo italiano per le conseguenze che l'impresa di Fiume può portare nelle trattative di pace. Infatti si riuniscono a Rapallo nel 1920 e firmano un trattato che dichiara Fiume stato indipendente. D'annunzio viene invitato ad allontanarsi, ma egli non cede che sotto le cannonate.
Storia dell'arte:
Il pittore austriaco Klimt, fu uno dei fondatori della Secessione Viennese, scuola austriaca dell'Art Nouveau. Le sue opere vennero influenzate dal simbolismo, ma il gusto per la decorazione era espressione del nuovo stile. Nell'arte di Klimt la donna occupa un posto decisamente primario. Rinnovando il mito della «femme fatale» per Klimt la donna è l'idea stessa di eros.
Nel dipinto Signora con cappello e boa di piume Klimt dipinge una donna sicura, consapevole del proprio fascino. L'efiata non è una signora dell'alta società viennese, ma una semplice modella: ciò consente al pittore di cogliere con più immediatezza la spontaneità dei gesti e delle espressioni.
Il colore prevalente in questa composizione è il nero, interrotto dal viso chiaro e dai capelli rossi della modella. Ella ha uno sguardo assente, ma allo stesso tempo provocante.
Nell'opera di Klimt, dedito alla celebrazione della donna e dell'eros attraverso l'uso del colore, non poteva mancare la rafurazione del mito di Danae.
Danae era l'unica lia del re di Argo. L'oracolo di Delfi predisse al re che il lio di Danae lo avrebbe ucciso. Egli timoroso, fece quindi costruire nel suo palazzo una stanza sotterranea, nella quale rinchiuse la lia affinché ella non potesse procreare. Ma fu proprio il re degli dei che si innamorò di questa ninfa, e sotto forma di pioggia d'oro riuscì a penetrare nella stanza e fecondare Danae. Da questa unione nacque Perseo. Danae, persa in una dimensione onirica, si lascia andare ai propri istinti sessuali.
La forte carica erotica caratterizza molti dipinti gi Klimt, tra cui l'opera ritenuta il suo massimo capolavoro: Il Bacio. In esso le ure presenti sono due: un uomo ed una donna inginocchiati nell'atto di abbracciarsi. Delle due ure, le uniche parti realizzate in maniera neturalistica sono i volti, le mani e le gambe della donna. Per il resto l'uomo e la donna sono interamente coperte da vesti riccamente decorate. Quella dell'uomo è realizzata con forme rettangolari erette in verticale, mentre la veste della donna è decorata con forme curve concentriche. La differente geometria delle due vesti è espressione della differenza simbolica tra i due sessi. La donna ha gli occhi chiusi ed un'espressione decisamente estatica, il suo dà al quadro un aspetto di grande sensualità.
Nel campo artistico, nessuno meglio di Klimt ha saputo rappresentare le donne fatali, les belles dames sans merci che hanno popolato i romanzi dannunziani.
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