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TRAMA:
Partito da Troia con i comni, arriva dapprima presso i Ciconi, nella Tracia, che però lo costringono a fuggire.Approda poi presso i Lotofagi, cioè i mangiatori di loto, frutto che genera un completo oblio dei propri doveri in chi lo gusta . a stento Ulisse può trascinare alle navi, per ripartire, i comni che lo avevano assaggiato.Arriva poi nella terra dei Ciclopi e qui, spintosi nella caverna di Polifemo, è costretto ad assistere impotente all' uccisione di sei suoi comni.
Poi con uno stratagemma riescie ad accecare il Ciclope ed a fuggire.Ripreso il mare grida parole di scherno al Ciclope, che inutilmente lancia contro la nave enormi massi.
Approda quindi presso il re Eolo che gli regala, alla partenza, un otre dentro al quale sono racchiusi tutti i venti contrari alla navigazione.I comni però, credendo che contenga un tesoro, mentre Ulisse dorme, lo sciolgono e così si scatena una tempesta.Arrivano poi alla terra dei Lestrigoni,
feroci cannibali, dalla quale immediatamente fuggono.Arrivano così all' isola della maga Circe
che trasforma in porci ventidue comni di Ulisse, il quale però mediante l'aiuto di Erme, la costringe a ridare loro la natura umana.Dopo un anno Ulisse riparte, e la maga gli consiglia di recarsi nell' Ade per conoscere le vicende del suo ritorno. Dopo una serie di riti, nella terra dei
Cimmerii, avvolta sempre dalle tenebre, Ulisse può parlare con alcune ombre di morti: la madre Antclèa prima, Tiresia dopo, gli profetizzano il futuro.
Riprendendo la via del ritorno e seguendo i consigli di Circe, Ulisse riesce a superare le insidie delle Sirene, turando con la cera le orecchie ai comni, e di Scilla e Cariddi. Approdato all'isola del Sole, violente tempeste gli impediscono di partire e lo trattengono per un mese. I comni uccidono e mangiano le giovenche sacre al Sole. Il Dio li punisce con una terribile tempesta che li sorprende quando, ripartiti, sono già in alto mare. Tutti periscono, tranne Ulisse, che approda all'isola Ogigia accolto da Calipso che lo trattiene per sette anni.
Ulisse costruisce una zattera e lascia l'isola Ogiga e arriva sull'isola dei Feaci. Commossi dal lungo racconto, portano Ulisse con una nave ad Itaca. Atena gli si presenta e gli da consigli e un aspetto di mendicante affinchè non possa essere riconosciuto; lo indirizza poi alla capanna del porcaro Eumeo, il quale parla al mercante delle angherie dei Proci e del suo affetto per Ulisse, che egli ormai crede morto. Intanto Atene si presenta a Telemaco, ospite ancora di Menelao, e gli consiglia di tornare, di nascosto, ad Itaca e di recarsi presso Eumeo.
Arrivato nella capanna di Eumeo ed accolto con grande gioia, Telemaco ordina al porcaro di informare Penelope del suo arrivo. Eumeo parte ed allora Ulisse rimasto solo col lio, con l'aiuto
di Atena, si fa riconoscere.
Al sorgere del nuovo giorno, Telemaco si reca ad Itaca dove, la nutrice Euriclea prima e Penelone dopo, lo accologono con grande gioia. Il mendico intanto, accomnato da Eumeo, si avvia verso la reggia per accatare. All'ingresso, il vecchio cane Argo riconosce il padrone, da vent'anni assente, e vorrebbe andargli incontro, ma muore. Cala la notte sulla reggia e Penelope ha un lungo colloquio con il mendico, il quale le racconta una lunga storia per convincerla che Ulisse è vivo e tornerà al più presto. La regina, rincuorata, ordina che questo strano mendico venga trattato come un ospite di riguardo. Ed ecco che Euriclea, mentre lo aiuta nel bagno, si accorge, da una cicatrice alla coscia, che quello è Ulisse. Felice, vorrebbe informare Penelope, ma Ulisse lo vieta.
Alla mattina Penelope va nella stanza del mergon e propone ai Proci la gara con l'arco: chi dei Proci con l'arco di Ulisse riuscirà a far passare una freccia attraverso gli anelli di dodici scuri in fila, sarà lo sposo. Tutti si provano, ma non riescono; anche il mendico chiede di partecipare e la sua richiesta venne esaudita. Penelope intanto ritorna nella sua stanza mentre il mendico prende la mira e scaglia la freccia e trapassa i dodici anelli grazie all'aiuto di Zeus; i Proci impallidiscono, Telemaco, impugnate le armi, si affianca al padre, pronto alla vendetta ed ora il mendico si presenta nella sua vera identità. Con l'aiuto di Atena, Ulisse elimina tutti i Proci.
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